ACCATTONE E MAMMA ROMA (Spiritual Front e Vinicio Diamanti – Roma 2007)


Quando due astri s’incontrano succede sempre qualcosa di straordinario, ma quando due astri di questa portata si uniscono l’evento ha del magico, è per questo che quella che vi andremo a raccontare è UNA STORIA INCREDIBILE.

Bene, era da giorni che Caina attendeva il concerto di uno dei suoi gruppi preferiti: gli Spiritual Front! Girava voce che ad accompagnarli sarebbe stato un divo del cinema anni 60/70 … mmm … Caina è troppo curiosa, sguinzaglia i suoi informatori, ed ecco la sorpresa…..ad aprire le danze sarà VINICIO DIAMANTI!!!

Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh … svengo … la nostra ICONA! Si parte! Ma non immaginavamo che avremmo assistito non solo a un concerto, ma ad un evento stregato e misterioso!

Giunti sul luogo del delitto, ci piazziamo in prima fila ed ecco arrivare le due STAR della serata: Simone Hellvis che da vero signore accompagna la fatale Diamanti sul palco …

Vinicio è in gran forma, sfoggia un abitino floreale très très chic, è lui ad iniziare per primo e sciorina un repertorio maliardo e conturbante! “Non, je ne regrette rien”, “C’est si bon”….

Accompagnato da un pianista di altri tempi, esegue brani divini e senza età: il pubblico naturalmente è in visibilio … e come potrebbe essere altrimenti?

Il nostro amatissimo è più fascinoso e charmant che mai, gradisce tantissimo l’amore che la platea sta tributandogli, e come nelle sue migliori interpretazioni del passato (Delitto al Blue Gay, etc.) diviene diva e divina! Non ci credete? Guardate i video!



E’ un trionfo … è la Mamma Roma che Caina avrebbe sempre voluto avere! E siamo solo a metà concerto!

Caina furbetta aveva preparato una sorpresa per la sua diva preferita, un regalissimo che Vinicio, commosso e lusingato, ha apprezzato e orgogliosamente mostrato alla platea, e noi: “Non, nous ne regrette rien…no…..”

Sembra che il tempo sia fermato, anzi che scorra all’indietro: Vinicio prima di andare via ci ipnotizza, lancia l’incantesimo!


Dallo schermo scendono dei personaggi pasoliniani, la sala diviene per magia un baretto della Roma periferica anni 60. Siamo tutti rapiti, soprattutto Hellvis, che dovrà affrontarli sul palco!

Infatti mentre la band esegue il suo stupendo repertorio di ballate malate e viziose, il nostro Hellvis piomba dentro ad un'avventura all’Accattone. Prima fa la conoscenza di un gruppetto di balordi del Pigneto.






Poi conosce anche delle belle ragazzette … sapete com’è … al nostro eroe piacciono parecchio …

E’ soprattutto la biondina ad interessare al nostro Accattone del 2000.




Ma non ha fatto i conti col duro del quartiere: Franco Citti, che informato dalla ragazza, la prende molto molto male!


Citti ne sa una più del diavolo! Per prendere in castagna Hellvis, si traveste da ragazza alla page, e fa le fusa al nostro Accattone, che ci casca come un pero!


Ma il “vero” Accattone svela la sua identità ed attacca: “A ‘nfame! Io t’ammazzo!”




Hellvis prova a farsi aiutare dal suo scagnozzo Samuele!


Ma gli anni 60 sono troppo forti, troppo violenti, troppo più veri e reali della nostra stessa realtà!

Succede un parapiglia!


L’unica via di fuga per Hellvis è il suo vestito da prete, che indossa durante il concerto! “A Frà, so un prete! Nun me ammazzà! Se me risparmi, ve sposo qui all’istante!”


E per fortuna, tutto finisce bene! L’amore vince sempre!

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