DAVID BOWIE STORY - PARTE 1: THE RISE AND FALL OF ZIGGY STARDUST


Amiamo profondamente David Bowie. Non solo i suoi lavori più noti e quelli riconosciuti come capolavori. Noi adoriamo anche i suoi bellissimi errori, le sue assurde cazzate, i suoi momenti più clamorosamente tronfi e commerciali. Ci piacciono i suoi personaggi da musical anni 70: il truccatissimo Ziggy Stardust, il disperatissimo Halloween Jack, il drogatissimo Duca Bianco. Ma anche il proto new wavers berlinese, il plasticoso Bowie anni 80, quello sperimentale "famolo strano" degli anni 90, il neo riflessivo di inizio 2000. E l'aggressivo vecchietto dell'inaspettato ritorno sulle scene di pochi mesi or sono.

Tra qualche giorno Caina volerà per Londra, per gustarsi la mostra che la sua città ha organizzato per lui. Urgeva un ripasso, sui libri di testo bowieani, della sua incredibile epopea artistica. Abbiamo deciso di condividere il tutto con i nostri lettori. In alcune puntate speciali, ne ripercorreremo la carriera (ancora tutta da riscoprire) proponendovi le foto e i video che più amiamo: sia quelli clamorosamente belli, sia quelli incredibilmente weird. Allora diamoci sotto ... "wham bam thank you maam"!!!


1) GLI INIZI: DAL BEAT AL FOLK
Dischi: DAVID BOWIE (1967) e SPACE ODDITY (1969)

Bowie nasce a Bixton, il quartiere black londinese, l'8 gennaio 1947. Testimonia da subito una incredibile passione per la musica, tanto da dire alla mamma: "Voglio diventare l'Elvis britannico!" Ad averlo introdotto alla musica rock è il fratellastro Terry, al quale David rimarrà profondamente legato: il fatto è che Terry è schizofrenico e verrà presto rinchiuso in manicomio fino a morirvi nel 1985. Bowie rimarrà ossessionato dalla figura del fratello tanto da aver inserito tantissimi riferimenti al fratellone matto in molte più canzoni di quante possiate immaginarvi.




Ma torniamo alla musica: il piccolo David raccatta un sax e una chitarra e inizia a prendere lezioni di musica, lavoricchia in un negozio di dischi, frequenta una scuola a forte indirizzo artistico. Riceve anche il famoso pugno che gli farà cambiar colore di un occhio! Insomma è fatta: David Bowie ha tutte le carte in regola per iniziare la sua carriera musicale. Inizialmente è tutto cover e svariate band beat: usa ancora il suo vero nome, David Jones, e nel 1963 incide il suo primo 45 giri in assoluto: LIZA JANE. Ascoltatela qui: http://youtu.be/KNNfqh-iJXs



La prima svolta avviene nel 1966: il suo primo manager, Kenneth Pitt, lo convince a farsi chiamare definitivamente David Bowie, a mollare le band e darsi al canto solista, e gli trova un contratto discografico con la Deram. E' il 1967 e viene pubblicato il suo primo long playing: DAVID BOWIE. Il disco è una bizzarra commistione di ballate acustiche e marcette beat come questa bizzarra RUBBER BAND

Guardate lo strambo video, molto british style!




Ma è soprattutto una traccia a far presagire le meraviglie musicali future: SILLY BOY BLUE, splendida ballata lisergica. Bowie rimarrà legato a questo suo brano tanto da averlo ri-registrato nel 2001 per un disco rimasto ancora inedito (TOY) e averlo proposto nello stesso anno a un concerto per il Tibet, con Philip Glass al piano! Ascoltatela perchè è forse la prima meraviglia bowieana: http://youtu.be/4m5ypVZbEIg

Ma arrivano le prime delusioni: le vendite vanno maluccio, la Deram si rifiuta di pubblicare nuovo materiale. Bowie si butta nel cinema (piccole parti), nella tv (alcune apparizioni) e nel teatro. Si dedica alla Tibet Society e sta anche meditando di lasciare la musica!

Per fortuna avvengono anche i primi folgoranti incontri: il produttore Tony Visconti e l'attore-mimo-ballerino Lindsay Kemp che lo farà lavorare nella sua compagnia. Bowie prova anche a mettere in scena un piccolo musical (una delle sua passioni di sempre) senza successo. Nel 1969 due importantissimi eventi: conosce Angela Barnett, che diverrà la sua prima moglie e decide di buttarsi sul folk psichedelico. Con un singolo che farà storia: SPACE ODDITY

Ascoltate la prima versione del brano, con un bizzarro video alla Kubrik stile SPACE ODISSEY!




Il successo del brano è davvero "spaziale" e Bowie comincia a presenziare un po ovunque: tv, radio, concerti vari. Addirittura va a Monsummano Terme(!?) per il Premio Internazionale del Disco! Sulla scia del successo del singolo viene pubblicato per la Mercury il suo secondo album: SPACE ODDITY. Ma il sofisticato (e forse troppo lamentoso) folk di Bowie non è per nulla compreso dal pubblico, che intanto stava avvicinandosi a sonorità più stridenti, e la sua permanente risulta già fuori moda. Saranno altre caratteristiche, che Bowie sta intando studiando (l'effeminatezza e la teatralità), a decretare il suo successo imminente.

E' proprio in quegli anni che l'artista comincia a sperimentare fortemente sulla sua immagine. Ne è testimonianza questa fantastica foto che lo ritrae in vesti egizie!



2) PRIMA DI ZIGGY: DALL'HARD ROCK AL PIANOFORTE
Dischi: THE MAN WHO SOLD THE WORLD (1970) e HUNKY DORY (1971)

Siamo giunti nel 1970, David e Angela si sposano, ma l'evento fondamentale per Bowie è l'incontro con Mick Ronson, che diventerà il suo fedele chitarrista gettando le basi per una collaborazione storica. E' il momento di cambiare genere, e Ronson ha lo stile chitarristico stridente e potente per affrontare adeguatamente il genere hard rock: esce il nuovo album THE MAN WHO SOLD THE WORLD. Dobbiamo confessarvi che questo disco è uno dei nostri preferiti: durissimo, sia nei testi (si parla di ambiguità sessuale, pazzia, falsi guru, totalitarismi) che nella musica, con svolte acustiche macabre. E' la testimonianza di un artista molto più complesso di quello che si poteva allora pensare.

Ascoltate la potentissima BLACK COUNTRY ROCK con Bowie che a fine brano sperimenta sulla voce: http://youtu.be/xJL0nmV8nNw

Il disco presenta uno dei brani più struggenti di sempre: ALL THE MADMEN, chiaramente dedicata al fratello Terry, sempre più fuori di testa. Un capolavoro, perfettamente calibrato tra chitarre acustiche e riff elettrici: http://youtu.be/NhKQinkxPak

Purtroppo, sarà per il fatto che David insiste nel vestirsi da donna un po sciatta, sarà che il manager che non riesce a fare di più, sia le vendite del disco che l'attività live vanno maluccio. Ma una nuova svolta è in arrivo: un nuovo manager davvero rampante, Tony Defries, che con il suo marketing moderno e all'attacco farà di Bowie una superstar. E' lui a convincere David a spingersi più avanti, a trasformarsi, a fare indossare alla sua band dei costumi sgargianti, a giocare sempre di più con la sessualità.

E' il 1971 ed è l'anno di HUNKY DORY. Si passa alla RCA, e Mick Ronson porta con se dei fantastici musicisti (Trevor Bolder, Mick Woodmansey, Rick Wakeman) che formeranno da li a poco una band folgorante. Dall'hard rock si passa alle melodie per pianoforte, ma sempre folli e sghembe, dai testi criptici e visionari. Come ha perfettamente detto un giornalista: «Il disco è un assortimento caleidoscopico di stili pop uniti insieme dal senso visionario di Bowie, un vasto melange cinematografico di arte alta e bassa, sessualità ambigua, kitsch e classe». Straordinario in questo senso il video della immensa LIFE ON MARS?



A noi commuove e diverte KOOKS, dedicata al figlio appena nato: http://youtu.be/9iXEG3hMxjY

E lascia ancora di stucco la misteriosissima THE BEWLY BROTHERS, gemma di folk apocalittico tuttora in cerca di una spiegazione: http://youtu.be/cZWn9MB_MTo
(alcuni versi del brano farebbero pensare a una relazione sessuale tra David e il fratello matto!)

Cruciale in questo periodo, la visione dello spettacolo PORK di Andy Wharol, pieno zeppo di travestiti, musiche malsane e sessualità deviata. Bowie ne rimane folgorato e nasce in lui la voglia di unire musica e messa in scena: non sarà più solo un cantante-musicista  ma diverrà attore-musicista. E poi il viaggio in America (fortemente presente nel lato b del disco): l'incontro con i suoi miti Andy Wharol, Lou Reed, Iggy Pop. A tali "regine puttane" dedica QUEEN BITCH




3) L'ERA DI ZIGGY: MAKING LOVE WITH HIS EGO
Dischi: THE RISE AND FALL OF ZIGGY STARDUST AND THE SPIDERS FROM MARS (1972) e ALADDIN SANE (1973)

E' il 6 giugno 1972 e la RCA pubblica un il nuovo disco di Bowie: THE RISE AND FALL OF ZIGGY STARDUST AND THE SPIDERS FROM MARS. Sarà uno dei suoi dischi più fortunati, sia in fatto di vendite e sia per il marchio indelebile che lascerà sulla cultura pop e sulla carriera dell'artista. Un concept album fanta-apocalittico: un pianeta sull'orlo dell'abisso, un alieno che decide di salvarlo tramite una "plastic pop star" di sua creazione. Insomma un delirio fantascientifico infarcito da massicce dosi di glam, lirismo, teatralità hard rock e melodie.



Sono passati 5 anni (FIVE YEARS) dal suo primo disco, e Bowie realizza una perfetta sintesi del percorso artistico che ha finora compiuto. E' lui lo STARMAN che finisce al TOP OF THE POPS:



Lo show (UK e USA) che accompagna il disco è memorabile: vestito in attillate calzamaglie colorate e costumi sgargianti, i capelli tinti rosso fuoco, Bowie arriva velocemente a diventare un idolo per i ragazzi londinesi, europei e americani. Nessun dettaglio è lasciato al caso: ogni intervista e ogni comparsa dal vivo sono occasioni per spingere il personaggio, lavorando sull'immaginario e sui desideri dei fans.


Se non vi vengono i brividi guardando questa versione live di ZIGGY STARDUST, potete anche interrompere la lettura qui!



Le foto relative a questo periodo sono shockanti e cariche di energia. Sopratutto il rapporto sul palco tra Bowie e Ronson ha ormai forti aspetti omosessuali. Il gioco è fin troppo artefatto, ma funziona spudoratamente bene nel 1972.


La foto sotto è incredibile: Bowie scosciatissimo, con zeppe da checca e pantaloncino attillato; il pubblico impazzito, cerca disperatamente un contatto; decine di mani vogliose bramano Ziggy Stardust!


E' un periodo in cui ogni cosa che tocca David diviene oro. Raccatta a New York un Lou Reed drogatissimo e se lo porta a Londra, gli mette un microfono davanti e lo fa accompagnare dai suoi Spiders from Mars: relaizzano TRANSFORMER, il disco più venduto di Reed, pieno zeppo di brani leggendari. I cori e l'arrangiamento di WALK ON THE WILD SIDE sono di Bowie e Ronson: http://youtu.be/hZhuuoWENeQ
(Pare che una forte litigata tra i due abbia interrotto una collaborazone che avrebbe potuto anche proseguire).



Durante la tournee negli USA, Bowie e gli Spiders realizzano un nuovo lavoro: ALADDIN SANE, che prontamente balza in vetta alle classifiche. Il personaggio protagonista e' una nuova versione di Ziggy Stardust, riveduto in ottica americana. Bowie elabora e sfrutta ulteriormente la sua creatura fino nei minimi dettagli, creando l'immagine simbolo del periodo,  nella leggendaria copertina. Il disco è forse addirittura più maturo del precedente, ancora più intriso di elementi drammaturgici, ugualmente energico ma più sperimentale e lirico. E contiene una delle più belle canzoni mai incise dall'artista: LADY GRINNING SOUL http://youtu.be/6fHoMw8tCzo


Il live che ne segue è incredibile, portando Ziggy/Alladin addirittura fino in Giappone. Il video di THE JEAN JENIE è una perfetta testimonianza del periodo, girato a San Francisco e inframezzato da splendidi spezzoni live.



Ma così come Ziggy, anche David si sta spingendo troppo in la: «Sul palco ero un robot. Fuori dal palco provavo emozioni. È probabilmente per questo che preferivo vestirmi come Ziggy piuttosto che essere David. La mia intera personalità ne risentì. Divenne molto pericoloso. Iniziai a dubitare seriamente della mia sanità mentale».

Verità o bugia, non lo sapremo mai. Fatto sta che proprio sul più bello, durante il celebre concerto del 3 Luglio 1973 di Londra, Bowie annuncia il ritiro dalle scene, quindi attacca a suonare l'ultimo brano in scaletta: ROCK'N'ROLL SUICIDE. Il pubblico è incredulo, in lacrime: stanno assistendo a un suicidio in diretta! Bowie/Ziggy/Alladin è sorridente ma serissimo e sembra davvero salutare tutti per l'ultima volta. Un colpo di scena totalmente inaspettato, che più teatrale non si potrebbe.

Ecco il video che catturò per sempre quell'incredibile istante.



Ma le cose andranno molto diversamente ...

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APPENDICE alla prima parte dello speciale.

Molti appassionati di Bowie, forse distratti, tralasciano due eventi molto interessanti del periodo.

Nel 1973 Bowie pubblica un disco di sole cover, PIN UPS in cui rielabora i brani che più amava negli anni 60, in ottica glam. Il disco è un piccolo capolavoro: suonato benissimo, cantato da Dio, presenta delle gemme incredibili, tutte da ascoltare e riscoprire. Un commiato dal genere glam, recuperando il passato e già guardando al futuro.
A noi fa impazzire la sua versione di SEE EMILY PLAY, leggendario brano di Syd Barrett, folle artista molto amato da Bowie: http://youtu.be/-dSRCGHdUzc



Il secondo fatto è che in realtà Bowie e gli Spiders realizzarono un ultimo concerto insieme prima di salutarsi. Si tratta del poco noto 1980 FLOOR SHOW, uno speciale dedicato all'artista, registrato per la televisione. Qui Bowie ha ancora le vesti di Ziggy/Alladin ma guarda già avanti: esegue nuovi pezzi (1984), si diverte a sperimentare, cambia mille costumi, invita amici, si circonda di ballerini, utilizza ogni possibile soluzione scenica permessagli dalla tecnica del periodo.
No vi invitiamo a guardarlo tutto intero perchè presenta forti momenti weird e bizzarri. Lo trovate qui: http://www.youtube.com/watch?v=rvwySPk6IB0

Per sfrucugliarvi la curiosità, vi diamo in anteprima questa fantastica versione di SORROW, con Bowie novello Romeo che cerca di circuire una stramba Giulietta di nome AMANDA LEAR! In 3 minuti un assaggio della svolta che Bowie darà da li a poco alla sua carriera.


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1 Commenti

Unknown ha detto…
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