OLTRE LA FOLLIA - INTERVISTA A LUIGI ATOMICO


"Una piccola dose di follia è necessaria per non impazzire"
Luigi Zanuso


A metà anni 90 il mondo del cinema hard italiano stava cavalcando i fasti di un sempre crescente interesse. Dopo il porno-pop anni 80, le produzioni diventavano più "mature" e i registi cominciavano a prendersi molto sul serio, immettendo però nelle loro opere forse troppe "patinature" e "divagazioni". Il pubblico senza dubbio apprezzava (vedi l'esplosione del fenomeno delle videoteche), ma a furia di inseguire il cinema mainstream, il porno stava perdendo quella "sana" follia che da sempre lo contraddistingueva.

Apparvero allora, come dei fulmini shockanti, alcuni video che cominciano a girare nei circuiti porno underground, dai titoli deliranti e dai contenuti ancora più assurdi: "Il tritacarne", "Banchetto umano", "Cazzo serpente", "Culo caverna", etc. Una ventina di opere dure, oscure, grottesche, surreali eppure incredibilmente realistiche. In particolare uno di questi, dal titolo "Il polipo" penso sia rimasto impresso indelebilmente nella mente di chiunque abbia avuto la "fortuna" di visionarlo. Immagini sgranate e sgrammaticate, ma contenuti fortissimi, potenti. E' come se le intuizioni di Ciprì e Maresco venissero trasportate nel weird-porn, contaminate dalla lucida follia dell'Azionismo Viennese. Forse esageriamo, forse no ...


A imperversare sullo schermo è una scatenata e misteriosa Vittoria L'Atomica (leggenda narra che dietro quella maschera lussuriosa si nasconda una manager di Bologna dalla doppia vita , tuttora il caso e' irrisolto), grande esempio di anti-pornostar, che fondeva insieme atti osceni, turpiloquio, blasfemia, ironia. La mente geniale che stava dietro a tutta questa Babilonia rispondeva al nome di

Luigi Atomico

E' un autodidatta quasi sessantenne, completamente al di fuori da ogni schema, scena, scuola, movimento. Nessuno sa nulla dell'atomico duetto che intanto vanno a spingere la loro idea di pornografia verso il surrealismo più onirico: incubi, sogni e deliri. Senza un minimo di marketing i lavori impazzano nelle videoteche (catalogati come "Gothic hard"!) e tra gli appassionati, che li considerano tuttora pietre miliari. Luigi Atomico arriva a vincere un Impulse D'oro nel 1996, importante premio internazionale del settore. Di colpo sparisce.


Ritorna sulle scene a inizio 2000, questa volta col nome Dario Lussuria (e anche a volte come Rodolfo Babilonia). Gira un bel numero di porno duri e puri, sempre potenti ma un pochino più rassicuranti. Contemporaneamente gira delle opere dai toni mistici ("Oltre il tempo" e "Ascesi"), che usciranno postume, utilizzando attori dilettanti immersi in ruderi abbandonati, manifestando un assoluto eclettismo e una totale libertà espressiva. Questo dualismo tra porno grottesco e misticismo surreale continuerà di film in film, fino a fondersi in "Sublime e Perverso" opera riassuntiva del 2012, piena di immagini deliranti e disturbanti ma anche di momenti di assoluta contemplazione pagana, dove il sesso estremo pare fondersi con il Teatro delle Orge e dei Misteri di Hermann Nitsch. E' un momento di rinato interesse verso il regista, che appare anche su Facebook, regalando ai suoi fan una moltitudine di aforismi, raccolti successivamente in varie pubblicazioni.


Siamo alla cronaca di questi giorni: la nostra redazione viene contattata per un invito esclusivo alla prima romana del nuovo film dell'Atomico, dal titolo inequivocabile:

"Oltre la Follia"

Accorriamo prontamente, anche perché gira voce sarà il suo ultimo film, una sorta di testamento spirituale firmato per la prima volta col suo vero nome, Luigi Zanuso.

In sala rivediamo vecchie e nuove conoscenze di porno-appassionati. Grandissima emozione sopratutto nel riabbracciare Michele Capozzi: l'incontro tra l'Atomico e il Pornologo rimarrà come uno dei momenti top del nostro 2016.

(foto di Rosario Gallardo)

La sala è davvero gremita, un lungo torpedone di "orgasmini" in ebollizione. Luigi Atomico è giustamente in prima fila, degnamente accompagnato da alcune sue attrici. Ok, adesso lasciateci "godere" il film ... poi dopo chiacchieriamo ...

(foto di Rosario Gallardo)


Ciò che segue è una folle e stralunata intervista al regista, carpita dopo aver "assaporato" tutte le pietanze del suo ultimo capolavoro ... mentre intorno a noi la situazione diventava sempre più bollente e iniziava a succedere un po di tutto ... e non è stato semplice rimanere concentrati ... ;-)
Ecco a voi:

ANATOMIA DI UN ATOMICO - INTERVISTA OLTRE LA FOLLIA

Maestro è un piacere conoscerla, finalmente. Ci siamo sfiorati qualche anno fa (al LoveLab di Ciampino), ma non è stato possibile intervistarla. Ci concede una chiacchierata?

Ma certo, in effetti la tua faccia non mi è nuova. Sono qui tutto per te, approfittane! Di cosa vogliamo parlare?

Intanto ci racconti l'inizio di tutto, i giorni in cui è scoppiata l'Atomica Film!

Io da sempre avevo un sacco di idee in testa, ma non possedevo competenze tecniche che mi potessero supportare. Tutto cambiò quando a inizi anni 90 apparvero le telecamere commerciali con l'autofocus: bastava accenderle, puntarle e registrare. Allora capii che potevo iniziare a produrre la mia idea di cinema porno. Mi posi però subito delle regole: solo luci naturali e nessun uso della zoom. Perché non volevo"tradire" la realtà e prendere in giro gli spettatori. La telecamera era come fosse il mio occhio: per vedere le cose da vicino non puoi zoomare, ma devi avvicinarti, sporcarti le mani ... Era il 1994 e iniziai a girare i primi video.

Incredibile che esattamente un anno dopo Lars Von Trier se ne esca con il Dogma95, praticamente rubando queste idee e utilizzandole come armi contro il cinema di quegli anni, a suo dire troppo "artificioso" (e il danese ha sempre avuto la fissa per il porno ... vero Lars?)

Io ebbi un duro scontro con Mario Salieri, allora un regista hard davvero sulla cresta dell'onda. Era il 1994, ed erano appena usciti i suoi lavori più noti, Dracula e Concetta Licata. Film curatissimi, molto laccati, iper-prodotti. Che spesso però si dimenticavano del sesso. A una convention mi avvicinai a lui e gli riproverai di aver montato 30 minuti di video senza nemmeno una scena porno. E sopratutto di lavorare sulle dissolvenze, rendendo tutto artificioso. Io all'epoca avevo una videoteca e tastavo il polso del pubblico, che voleva sesso realistico, anche magari brutto e sporco. Ecco quelle regole che mi ero imposto mi servivano per non commettere quegli errori. Giravamo con Vittoria per la la costiera romagnola, cercando location adatte al nostro stile: luoghi decadenti, isolati, lugubri. L'unico vezzo che mi concedevo era la musica classica che sovraincidevo alle scene, dopo ore ed ore di ricerche sonore. Sono un appassionato, sai ...

Hai nominato Vittoria, la tua partner di quegli anni. Girano un sacco di leggende su di lei.

Vittoria è stata la persona giusta al momento giusto per impersonare le assurde scene che mi frullavano in testa. Il nostro incontro è stato proprio per affinità elettiva. Vedi, esiste il sesso tra persone che si amano, e quello è un fatto privato, personale, intimo. Poi c'è invece il sesso come sperimentazione, gioco. A me piace esplorare i limiti. Quando vedo le produzioni americane, corpi abbronzati, piscine hollywoodiane, mi cascano le braccia. Quel genere di pornografia mi annoia. E' troppo scontata. Io esploro altre vie.

In effetti il cinema hard è nato con intenti rivoluzionari, mai rassicuranti. I tuoi primi video ci pare siano una rielaborazione, un bizzarro e osceno mix, tra la durezza sperimentale del primo Gerard Damiano e la sfrenata giocosità dei loop di Lasse Braun.

Guarda in realtà io non ho maestri, ho solo un mucchio di idee folli e perverse che mi invadono la mente e che sogno di realizzare in video.



Qui seguono svariati minuti nei quali il regista ci descrive decine di idee per nuovi video, piene di momenti francamente paradossali e insieme eccitanti. Lo fermiamo perché altrimenti l'intervista va definitivamente in malora ...

Maestro, nel documentario contenuto nel dvd del suo ultimo film, lei cita Wilhelm Reich come fonte di ispirazione. Ci spieghi meglio.

Guarda, io ho la quinta elementare ma ho sempre letto tantissimo, sopratutto filosofia e psicologia, che sono grandi armi di liberazione. Freud è stato il primo a studiare le pulsioni erotiche e sessuali che vivono nell'uomo, e ne è rimasto impaurito. Reich invece aveva capito che tali forze vitali erano tenute prigioniere da una corazza che condanna l'uomo alla infelicità. Si è battuto tantissimo per liberarci da tale prigione. Ecco, nel rispetto della libertà altrui, io penso che dovremmo finalmente liberarci da tali blocchi. I miei film sono questo, esempi di liberazione sessuale estrema. Siamo una società di repressi e io cerco di liberare la follia che mi porto dentro.

Torniamo al cinema. Molti si chiedono quali siano i suoi registi di riferimento.

Pochi. Pochissimi. Giusto qualche giorno fa riguardavo il Salò di Pasolini. Tutti paragonano i miei film a questo suo lavoro, che devo dirti, in verità, non mi ha mai appassionato. Troppo intellettuale, troppo cerebrale. Mi piacciono più i registi che lavorano sull'inconscio. Ad esempio adoro il cinema di David Lynch, sebbene diversissimo dal mio, perché partiamo dallo stesso principio: diamo sfogo alle idee surreali che inondano il nostro cervello. E comunque alla fine io sono io, e basta.

Maestro, non ci è sfuggito che in una scena una attrice inizia a parlare al contrario, come il famoso nano di Twin Peaks!

Si bravo, è una piccola citazione, ideata insieme al mio nuovo produttore ... Rino Scorbellini.



Oltre la Follia è davvero il suo ultimo film?

Da un lato dovrebbe essere cosi. E' davvero difficile andare oltre quella follia che ho inserito nell'opera. Ma in realtà ho ancora un mucchio di idee. Per esempio, un porno-kolossal sulla storia della filosofia.

Oddio, ci spieghi meglio perché ci pare già un capolavoro.

Certo. Io ogni volta che affronto un filosofo, dopo averne studiato a fondo i testi, comincio a chiedermi: ma come avrà fatto sesso questo qui? Talete che perversioni aveva? Socrate cosa combinava a letto? Pitagora faceva le ammucchiate con i suoi discepoli? E poi ancora Aristotele, la filosofia medioevale, fino a Hegel. Tali grandi menti, quali grandi pensieri sconci ospitavano? Ecco, sarebbe un film unico e mai visto, ma ci vorrebbero forse un po troppi soldi ...

Segue ancora il cinema hard contemporaneo?

Si ma ne rimango abbastanza distante. Troppo omologato. Sempre le stesse scene, riprese allo stesso modo. Sempre le stesse performance. Non si sperimenta. Io so di fare film scomodi, urticanti, che possono anche infastidire, insomma diciamolo non sono per tutti. Ma non voglio tornare indietro. Comunque vorrei dare un consiglio ai registi hard: per favore inserite nelle vostre scene la schiena, sia maschile che femminile. La schiena, la grande assente del cinema porno occidentale ... in oriente invece ...

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OLTRE LA FOLLIA 

ABORSKY Production ©2016

Diretto da
Luigi Zanuso
alias
(Dario Lussuria)
(Luigi Atomico)

SINOSSI
Un regista cinematografico vive in un sogno i suoi incubi più profondi e devastanti. Ma la realtà non è sempre peggio dei film? Un porno/horror surreale, ‘crudo’ che denuncia i costumi e la decadenza della società moderna e contemporanea.

In vendita in esclusiva per l'Italia da BloodBuster:

Qui la pagina facebook del film:

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1 Commenti

Luigi Zanuso ha detto…
Ciao, complimenti per l'intrvista, davvero bella e profonda
e' stato un piacere parlare con te e i tuoi amici
speriamo di poterci vedere ancora,ciao.