Pop - Art - Trash: ODE A TOMMY CASH (di Rozanita Mac Andrew)


Si avvicina l’Eurovision.
E noi di Caina, da sempre attratti dallhyper-trash lisergico della manifestazione, non potevamo ignorare l'arista che, ancor prima di salire sul palco, sta spopolando da mesi: no, non è Lucio Corsi e il suo grazioso cantautorato glam di recupero. Chi ci ha rapiti è stato Tommy Cash. 
Anzi, come ama firmarsi, TOMM¥ €A$H.

Estone, rapper mutante, artista post-sovietico, visionario post-porno, Tommy è un profeta del delirio contemporaneo. Lo seguiamo e lo studiamo da quando il suo Espresso Macchiato è divenuto un inno mondiale alla caffeina tricolore. Di Tommy amiamo tutto: il gusto per l’eccesso, la capacità di mischiare pornografia e fashion week, rave e arte concettuale, trap e dadaismo. Adoriamo le sue collaborazioni eretiche (come quella con i Little Big, una delle più grandi pop band del pianeta col solo difetto di essere sovietici nel momento sbagliato). 

Ma chi è questo "Tommaso Contante"?
Vi proponiamo prima una breve e ragionata biografia.
Poi il giudizio di una esperta del settore.

TOMMY CASH: UN PROFETA POST-SOVIETICO, UN ARTISTA POP-DEFORME


Tomas Tammemets, in arte Tommy Cash, nasce nel 1991 a Kopli, sobborgo industriale di Tallinn (Estonia), “quartiere operaio” come lo chiamano sulle guide turistiche, in realtà una discarica post-sovietica con vista sulla fine del mondo. È figlio della Guerra Fredda, contemporaneamente Uno e Trino: è russo, ucraino e kazako. Un melting-pot pronto a detonare!

Da ragazzino Tommy abbozza graffiti, fuma roba sbagliata e viene espulso da scuola come si espelle un virus dal sistema. Non si diploma mai, ma impara l’unica lingua che conta: la lingua MEME. Si muove tra SoundCloud, rave, strip club, musei d’arte contemporanea, come se non ci fosse differenza. C'è ancora differenza?

Nel 2012 carica i primi brani: Old School, Toxic, Dusk. Titoli già programmatici. Ma è con i primi video a spaccare davvero! D'altronde ha ancora senso la musica senza video? 

Nel 2013 esce il videoclip di Guez Whoz Bak, che gli vale la legittimazione di freak nazionale. Nel video inizia a palesarsi la sua ricerca estetica: un gruppo di ragazzi organizza un party psicotropo dentro a un fatiscente sfasciacarrozze. Come in Euphoria di Sam Levinson ma invece dei sobborghi si Los Angeles abbiamo i sobborghi di Los Tallin. Da degrado a degrado!


A fine 2014 pubblica il primo album, Euroz Dollaz Yeniz: una sorta di mantra satanico in slow motion. Il video del brano omonimo è un incubo crime-estone: soldi, armi e icone sacre. Ancora più incredibile è il video di Leave Me Alone, pervaso di degrado e misticismo.


Nel 2015 arrivano le collaborazioni con i Little Big, la sua disfunzionale famiglia sovietica di adozione: lo straordinario video di Give Me Your Money viene premiato ai Berlin Music Video Awards 2016.


Ma Tommy non si ferma. Il singolo Winaloto diventa un cult, grazie a un videoclip delirante che mescola estetica porno e body art. 


Nel 2016 parte per un tour che tocca anche Regno Unito, Germania, Francia. Nel 2017 inizia a collaborare con la cantante britannica Charli XCX

Esce il secondo album Yes, acclamato da ogni redattore musicale con un feticismo per l’assurdo. La sua estetica è ormai chiara: una fusione di moda, pornografia, trash filosofico e sotto-cultura meme, con una serie di turbo-citazioni bassissime e altissime da capogiro. Il videoclip di PUSSY MONEY WEED è uno strabiliante mix tra ginnastica e mutilazioni, tra yoga e deformità, trap ed handicap. In LITTLE MOLLY sembra citare contemporaneamente John Waters e Aphex Twin.


Da questo momento Tommy è inarrestabile. Lo si trova ovunque: alle sfilate di moda con lo stilista Rick Owens, ai Pornhub Awards, al Tomorrowland, nei musei con il suo sperma imbottigliato. Solo il Covid ne blocca il tour negli Usa.

Nel 2021 il grande ritorno. Pubblica l'incredibile video PORNHUB HOME: un finto spot su una fantomatica azienda che ti arreda casa come fosse il set di un porno contemporaneo. Arte, Stile, Estetica e Pornografia legate insieme da una raffinatissima messa in scena. Letteralmente superbo.

Il 2024 è l'anno della definitiva esplosione. Pubblica nuovi nuovi brani (Zuccenberg, Baby Shock), ma sono due nuovi videoclip a farlo assurgere alla fama mondiale.

Prima esce il tormentone Untz Untz con un video che ha del leggendario: mette in scena delle vere e proprie porno-olimpiadi con tanto di atleti e atlete che gareggiano con performance a base di sudore, carne e pose atletico-penetrative. Un misto di sberleffo pop, pornografia acrobatica e arte concettuale realizzato con una cura maniacale per il dettaglio e per l’assurdo. Il video integrale con scene pornografiche esplicite è visibile solo su PornHub, mentre Youtube ha una versione ripulita. Due piccioni con una fava. 


Poi Tommy decide di ordinare un caffè. Un ESPRESSO MACCHIATO.
Ma non è una canzone. È un gesto ripetuto. Un filtro Instagram in loop. Tommy Cash lo serve bollente, in puro slang italoamericano, mentre lo sorseggia dalla sua tazza. E' immobile e solo. Esattamente come Andy Warhol con l’hamburger nel documentario "66 scener fra Amerika" (1982) di Jørgen Leth. Ma pochissimi si accorgono della citazione. 


Perchè lo swing e il testo del brano sono irresistibili: un rap teatrale, electro swing grottesco. Ha fatto impazzire tutti diventando un tormentone eurovisivo, senza senso apparente e quindi perfettamente coerente con il nostro tempo. In Italia parte subito il circo delle polemiche: il testo è deridente ed offensivo verso gli italiani. Indignazione nazionale. Tommy si è scusato: “Amo l’Italia.” Noi gli crediamo. Perché per amare l’Italia, devi prima attraversarne la caricatura.

Adesso Tommy Cash sarà protagonista all’Eurovision, pronto a colonizzare il palco più famoso d’Europa con la sua estetica sovversiva: mutante, disturbante, reale. All’Eurovision non ci va: lo invade.

L'idea che ci siamo fatti noi? 
Che Tommy Cash non sia solo un cantante.
È un meme vivente.
Una performance continua su TikTok.
Sta su YouTube, su Spotify, su Instagram, su ogni social esistente. 
È pop, è accessibile, è a portata di dito.
Tommy Cash è ovunque eppure è ineffabile.

È tutto e niente: rapper, performer, troll, stilista, icona pop, icona trash.
Più cerchi di definirlo, più ti sfugge tra le mani.
Tommy Cash non si spiega. Si manifesta. E ci deride.

Quindi per capirne di più, abbiamo chiesto un parere a chi lo segue da tempo, chi lo conosce nei suoi deliri più profondi. 

Abbiamo contattato Rozanita Mac Andrew, attrice, autrice, stilista, come noi appassionata di sana pop-art post-contemporanea. Rozanita ci ha regalato un testo visionario, lirico, strafottente e sovversivo. Esattamente quello che volevamo. E che vi proponiamo.

ODE A TOMMY CASH
di Rozanita Mac Andrew

Tommy Cash è un mito.
Tommy Cash è un genio.
Tommy Cash è un eroe.

Perché Tommy Cash è un punk.
E ci ha avvertiti subito:
"Alcuni artisti ce la mettono davvero tutta per fare gli strani
e attirare un po’ di attenzione,
ma in fin dei conti è la verità che ti fa emergere.
La sincerità artistica è punk".

Tommy Cash ci manda messaggi esoterici dal mondo del porno. 
Chi li ha capiti, li ha capiti.
Gli altri si chiedono ancora cosa vuole dire Espresso Macchiato.

Tommy Cash evoca espressamente Andy Warhol,
chi lo sa, approva.
Gli altri si lamentano ancora per la tovaglia a quadretti bianca & rossa.

Tommy Cash è talmente punk che si permette di essere più SDUBID degli Skiantos
e suona un culone lardelloso che rimbalza dal video.

Tommy Cash ci guarda dalle acque nelle vasche LEAVE ME ALONE
che a noi fanno tanto venire in mente Tarkovskij.

Tommy Cash tra pussy spalancate ci bacia
e ci colpisce sempre la sua audacia WINALOTO.

Tommy Cash è talmente fissato col sesso che non è più sesso.
YouTube censura i suoi video, lui va su PornoHub HOME 
e non è neanche più porno, è già oltre il porno.

È sporcaccione come un fumettaro di FRIGIDAIRE
in corsa verso il traguardo - UNTZ UNTZ.

Tommy Cash e Joost Klein UNITED BY MUSIC
si stringono nel mainstream della t shirt gialla
con un Minion e Spongebob
e insieme abbracciano la Fashion week di Parigi.

Tommy Cash vuole il cash, 
così ci ricordiamo che lo volevamo anche noi
"1 milione al mese ci dovete dare, 1 milione al mese senza lavorare"
era la Automazione che arrivava,  Bologna '77, 
ci pigliamo il cash ma non vi regaliamo l'anima.

 Tommy Cash e i suoi amici (Little Big)
sono andati oltre la provocazione della old school dei rapper yankee,
questa è dissacrazione rusky. 

Ci hanno flashati
a noi vecchi punX old babbions
perché dicono le stesse cose che diciamo noi,
loro così giovani così distanti...

Ringraziamo il fungo di Chernobyl
che sta crescendo sulle scorie radioattive e le sta neutralizzando.
Allora la razza umana non merita ancora l' estinzione?

Rozanita Mac Andrew 

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