Padre, Madre, Figlio e psicofarmaci: THE LIVING AND THE DEAD (Simon Rumley - 2006)

 
Un povero signore inglese deve accudire la moglie gravemente malata e sopratutto il figlio James, weirdissimo, con grossi problemi di stabilità psichica e in perenne stato di iper-cinetismo maniacale. La simpatica famigliuola vive in una decadentissima villona inglese, tirando a campare.


Il padre:

La madre malata:

Il figlio James matto come un puledro imbizzarrito:


La situazione, già di per sè al limite dell'umano, precipita quando il babbo è costretto ad assentarsi. James decide di assumere il ruolo di capofamiglia, negando l'ingresso ai vari dottori, paramedici ed infermieri, per accudire da solo la povera madre e gestire le varie attività familiari.

"Quando te ne andrai, starò attento alla nostra casa, starò attento alla mamma"

Il fatto è che James, per meglio adempiere al suo nuovo ed importantissimo ruolo, pensa bene di rinunciare alle decine e decine di pillole calmanti che avrebbe dovuto ingurgitare giornalmente, perdendo ogni santa ragione e sbiellando di testa alla grande!
Questa scelta, apparentemente altruistica ma intrinsecamente distruttiva, scatena un turbinio di tensioni e conflitti all'interno della famiglia già drammaticamente frantumata. La ferma convinzione di agire per il meglio da parte di James porterà chiaramente a conseguenze catastrofiche.

"I'm the man of the house mamy!"

Da questo momento in poi James vivrà in uno stato di iper-realtà, rendendo vivi gli incubi che affollano la sua malatissima mente.




Secondo noi: Piccolo film, ma girato alla grande, oscillante tra il cinema più delirante e il teatro contemporaneo, pieno zeppo di scene folli, ma pregno di una drammaticità di fondo, tal da rendere fortemente "credibile" la delirante vicenda. 

Leo Bill, con la sua performance intensa e sconcertante, rende credibile e reale la lucida follia del povero James, trasmettendo un costante senso di inquietudine che permea ogni fotogramma. costringendo gli spettatori a confrontarsi con la cruda realtà della malattia mentale. Tra le fiamme del delirio di James brucia un intero universo, costringendo il pubblico a interrogarsi costantemente sulla percezione della realtà. Cosa è reale e cosa è frutto della sua mente contorta?

"The Living and the Dead" emerge come una gemma rara all'interno del panorama cinematografico di inizio millennio, sfidando audacemente le convenzioni del genere horror. Il suo focus non è sull'orrore convenzionale, ma piuttosto sul dolore umano, usando come esempio la profonda e dolorosa deteriorazione fisica e mentale di una famiglia. Il film dipinge un quadro straniante e disfunzionale della famiglia Brocklenbank: una discesa nell'abisso dell'instabilità, che paradossalmente fa emergere ancora di più la forza dei legami familiari, quando messi duramente alla prova. 

Il risultato è un'opera che nonostante un formalismo fortemente weird, riesce a toccare corde profonde nell'animo dello spettatore: perchè esprime umanità e fragilità e suscita ammirazione e commozione. 

In fondo in fondo, ci sono un sacco di famiglie nella stessa situazione dei nostri protagonisti ... voi che ne dite?

Scena cult: il risveglio mattutino del giovane James, sveglia-corsa-scale-cucina-pillole-pillole-pillole-mamma-delirio ... che peggiora ogni santo giorno! Vedere per credere!

VOTO: OTTIMO E ABBONDANTE (4 su 5)



Questo è il trailer ufficiale:

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