Trama:
La indie-alternative Charlotte, in fuga dal suo passato, finisce nelle grinfie di una donnona sadica e di suo figlio succube. Catturata e imprigionata, viene cibata con pappone di cuore animale e torturata con strani marchingegni emostatici. Ma questo non è che l'inizio di un incubo delirante, che non si ferma alla sola follia e arriva nell'orrore più assurdo. Quando dal sottosuolo di una vecchia miniera, vedrà sorgere degli arti putrefatti, la giovane capirà il vero disegno della strana coppia di pazzi. Come uscirne vivi?
Secondo noi:
"Leonarda Cianciulli è viva, e lotta insieme a noi!" Questo è l'urlo liberatorio che il film ha scatenato a casa Caina. La stazza, le movenze, i crimini della grandiosa protagonista Yolande Moreau, non possono che rimandare all'immensa Shelley Winters, protagonista del film "Gran Bollito", ispirato appunto alla saponificatrice di Correggio. Anche qui c'è la follia disperata di una madre, nell'assurdo e criminale tentativo di difendere la sua prole dal male che la circonda. Ma se nel film italiano si rimaneva nei confini del serial killer, qui si sfonda prepotentemente la porta del soprannaturale, con tutte le sanguinolente conseguenze del caso. Una piccola gemma horror che avevamo colpevolmente ignorato. Da gustare fino alla fine, quando sui titoli di coda compariranno dei divertentissimi ringraziamenti.
VOTO: OTTIMO E ABBONDANTE (4 su 5)
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