REALITY (Matteo Garrone - 2012 ITALIA)


Trama: Luciano (Aniello Arena) vive a Napoli, fa il pescivendolo e si diletta come intrattenitore ai matrimoni (anche come drag queen!). Gestisce un piccolo giro di truffe (il robottino da cucina) che permette a lui e a molta altra gente di tirare avanti. Ha una moglie che lo ama, tre figli dolcissimi, un parentato pittoresco, amici simpaticissimi. Ma in un istante la mente di Luciano si incrina: basta un accidentale provino al Grande Fratello a mandarlo fuori di testa. Perchè dopo la emozionante chiamata da Cinecittà, dal GF non ha più notizie. E invece di tornare alla "realtà" di tutti i giorni, Luciano si convince che ogni sua giornata sia una nuova prova da sostenere davanti ad oscuri e misteriosi osservatori, che potrebbero finalmente decidere di farlo entrare nella anelata "casa". La vista si annebbia e insieme la coscienza. E presto ne pagherà le conseguenze ...


Secondo noi: Commovente e terribile descrizione di un deliro personale e insieme perizia psichiatrica di una intera nazione. Una storia che inizia come una favola disneyana (un principe e la sua principessa trainati da una carrozza in festa) e finisce come un incubo di Philip K. Dick. In mezzo grossi nomi di riferimento: Visconti, Eduardo, Fellini (la testona del Casanova che dà le spalle agli aspiranti del GF). Garrone dirige il film con molto rispetto verso la "realtà" che si trova a descrivere, lasciando spazio ai suoi magnifici interpreti, rendendo il tutto molto credibile, come fosse un "reality".  Nessun attore noto avrebbe potuto interpretare questo film, fatto di persone comuni che condividono la stessa "realtà" e quindi anche uno stesso inconscio collettivo. E pensare che per molti il film è troppo soft rispetto al precedente. Secondo noi è proprio il contrario. Guardando Gomorra per lo meno ci si sentiva estranei a quelle orribili vicende. Questa volta invece il film ci ingloba tutti (la bellissima scena finale dello zoom all'indietro), e mette a nudo l'immaginario che ci hanno imposto, fatto di feste con nani e ballerine ... sogni definitivamente infranti. Forse in quella casa vorremmo tutti davvero (ri)entrarvi, non per notorietà e guadagni, ma semplicemente perchè adesso il mondo "reale" ci fa davvero troppa paura. Come quei disperati che una volta svegli, soli e senza una lira, si rimettono a dormire, sperando di tornare a sognare. 

E poi ... siamo davvero sicuri che il pericolo sia stato scampato? Come nella canzone del film "A casa sta ccà, a casa sta llà" ... forse nella "casa" ci siamo finiti tutti dentro, come in un incubo, vivendo per sempre un infinito Reality.

VOTO: OTTIMO e ABBONDANTE (4 su 5)



Una curiosità: uno dei tetti che si vede nella scena finale (il già citato superzoom all'indietro) è quello di casa Caina. Felicissimi di vedere apparire la nostra piccola magione in un film di tale spessore.

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