DARK TOUCH (Marina de Van - Irlanda Francia 2013)


Trama: E' notte, l'undicenne Niamh si sveglia e fa appena in tempo a salvarsi da una oscura forza omicida che distrugge mezza casa e fa a brandelli i suoi genitori. La bambina non ricorda nulla, è piena di lividi ovunque, ha una paura fottuta degli adulti: viene quindi affidata ai premurosi vicini, grandi amici della coppia assassinata. Ma l'incubo non sembra avere fine: un'altra casa viene messa a soqquadro con la stessa terribile meccanica omicida, e tutto sembra risalire a Niamh. Sarà infine la bimba a prendere una drastica e definitiva decisione, delirante e (il)logica conseguenza dei terribili traumi che Niamh cela all'interno sua giovane psiche brutalmente violata.



Secondo noi: Interessante e forse non del tutto compiuto connubio tra il drammatico tema della violenza sui minori e l'horror sovrannaturale. L'inizio è al fulmicotone: urla, sangue, lame, carni squarciate. La violenza a cui assistiamo, insieme alla terrorizzata protagonista, è graficamente perfetta oltre che simbolicamente inquietante, perchè con lo scorrere dei minuti ne capiremo la orrenda causa. Il film regge benissimo fintanto che segue un poetico mix tra i deliri telecinetici alla Carrie e il dramma infantile surreale di Riflessi sulla pelle. Purtroppo nel finale il film sbanda paurosamente a livello visivo, aggiungendo un registro grottesco francamente fuori luogo, pur mantenendo una testuale coerenza di fondo che ne giustifica l'ineluttabile finale (che avrebbe quindi meritato maggiore attenzione scenica). Un film coraggioso e a suo modo non convenzionale, come del resto sono le pellicole della regista francese.

Giudizio: SUFFICIENTE (3 su 5)

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