THE TRIBE (PLEMYA) (Myroslav Slaboshpytskiy - 2014 Ucraina)


Trama: Un giovane sordomuto è il nuovo arrivato in un collegio (anzi quasi un intero quartiere) dedicato a ragazzi col suo stesso problema. Si troverà invischiato in storiacce di droga, prostituzione, sevizie, violenze, e chi più ne ha più ne metta. Il ragazzo comincia pure a trovarsi a suo agio, e a scalare le malsane gerarchie interne, ma l'amore per una compagna, destinata a una degradante vita sulla strada nella tanto anelata Italia, cambierà tragicamente le cose, violentissimamente.



Secondo noi: Ipnotico, cattivo e senza speranze, PLEMYA è una vera rivelazione oltre che una esperienza incredibile. Perché la fruizione del film avviene senza nessun sonoro (se non i rumori di fondo): tutti i dialoghi sono affidati al linguaggio dei segni. Lo spettatore viene buttato nella mischia senza avere i mezzi adatti per sopravvivere (la decodifica dei suddetti segni), e deve adattarsi in fretta al turbine degli eventi che si susseguono inesorabili. E inoltre, per rendere il tutto maggiormente coinvolgente, il film è girato essenzialmente in una serie interminabile di piani sequenza.

Detta cosi' ci pareva davvero una palla assurda, e per mesi ne abbiamo rimandato la visione ... sbagliando. Plemya invece è bellissimo, coinvolgente, durissimo oltre che appassionante. E dimostra ancora una volta come il cinema sia un'arte essenzialmente fatta da immagini in movimento (il cinema è sordomuto alla nascita!), e solo successivamente corredata da suono e parole, non sempre necessari.

La scena dell'orribile aborto casalingo vi rimarrà impressa per giorni, cosi come la conturbante scena di un mutuo rapporto orale tra i giovani protagonisti, in un contesto squallidissimo. Il cinema europeo più estremo degli ultimi anni viene dall'europa dell'est (A Serbian Film, Life and Death of a Porno Gang), facciamocene una ragione.

Da inserire tra i migliori film usciti in Italia nel 2015.



Voto: Ottimo e Abbondante (4 su 5)

Posta un commento

0 Commenti