"Dobbiamo sperimentare tutto. Non solo il bene, ma anche il degrado, l’orrore, la tristezza. Questo ci rende completi, non bambini volubili e incontaminati. Allora potremo conoscere il mondo. E quando conosciamo il mondo, il mondo è nostro. Adesso va' a scopare qualcuno e portami dieci franchi."
La frase, probabilmente la chiave del film, è posta proprio a centro pellicola. Bella ha trovato lavoro in un bizzarro bordello parigino gestito da Madame Swiney, che le impartisce (ci impartisce) questa bellissima e durissima lezione di vita.
Sperimentare dunque: il bene, il male, l'orrore, il piacere più assoluto e il dolore più violento. Partire bambini incontaminati e diventare adulti, completi e coscienti. Un viaggio: a volte tranquillo e diretto, altre volte più complesso e difficoltoso. Da compiere per diventare non semplici uomini, non semplici donne, ma diventare esseri umani. Conoscere il mondo per conoscere se stessi, e viceversa.
L'esperienza cinematografica offerta da Poor Things di Yorgos Lanthimos è proprio un viaggio: profondo, toccante, avvincente, a tratti esilarante, altre volte decadente e orribile sui concetti perfettamente sintetizzati dalla frase della maitresse.
La frase, probabilmente la chiave del film, è posta proprio a centro pellicola. Bella ha trovato lavoro in un bizzarro bordello parigino gestito da Madame Swiney, che le impartisce (ci impartisce) questa bellissima e durissima lezione di vita.
Sperimentare dunque: il bene, il male, l'orrore, il piacere più assoluto e il dolore più violento. Partire bambini incontaminati e diventare adulti, completi e coscienti. Un viaggio: a volte tranquillo e diretto, altre volte più complesso e difficoltoso. Da compiere per diventare non semplici uomini, non semplici donne, ma diventare esseri umani. Conoscere il mondo per conoscere se stessi, e viceversa.
L'esperienza cinematografica offerta da Poor Things di Yorgos Lanthimos è proprio un viaggio: profondo, toccante, avvincente, a tratti esilarante, altre volte decadente e orribile sui concetti perfettamente sintetizzati dalla frase della maitresse.
L'Universo di Bella Baxter: la Semplicità nella Complessità.
Bella Baxter, la protagonista di Poor Things, si presenta come un personaggio complesso e affascinante, incarnando la dualità dell'essere umano (istinto e ragione) in un modo stravagante e surreale. Essa stessa è una sintesi bizzarra: è il risultato sperimentale di un emulo del dottor Frankeinstein, è madre e figlia contemporaneamente (ha il cervello della figlia/o neonata impiantato dentro al suo cranio da adulta), è una Motherstein!
Una bambina in un corpo adulto, trovata molto simile a quella di uno strambo film italiano del 1987: Da Grande, dove uno stralunato Renato Pozzetto si ritrovava improvvisamente adulto con ancora un cervello da infante. Con tutte le conseguenze dal caso.
Alla complessità del mondo esterno Bella inizialmente reagisce con la voce di un infante: considerazioni semplici, elementari, ma incredibilmente coerenti, come solo i bambini sanno essere. Concetti spiazzanti per il resto della società imbevuta di sovrastrutture. La comicità svolge qui un ruolo fondamentale: attraverso situazioni grottesche e dialoghi taglienti, Lanthimos utilizza Bella come specchio delle nostre stesse vulnerabilità, in una prospettiva fortemente grottesca.
Il Viaggio: la Scoperta del Mondo tramite l'Esperienza
Partendo da una Londra vittoriana steampunk, il viaggio di Bella si snoda attraverso le città di Lisbona, Alessandria, Parigi: esplora il mondo esterno e la complessità della natura umana. Ogni tappa del percorso le offre un'opportunità di crescita e liberazione, mentre interagisce con una vasta gamma di personaggi e situazioni, spesso bizzarre.
A Lisbona, Bella si immerge nell'atmosfera vibrante e caotica della città, scoprendo nuove culture e modi di vivere. Inizia la sua ribellione verso l’inetto Duncan, apparentemente libertino in realtà uno stupido maschilista liberticida.
Il suo viaggio la porta poi ad Alessandria, dove si confronta con la povertà e le ingiustizie del mondo. Dal mondo dei balocchi al mondo dei reietti. Bella si imbatte in una coppia di personaggi più maturi, Martha (una straordinaria Hanna Schygulla) e Harry, che la introducono alla filosofia cinica. In una ambientazione che trasuda Fassbinder da ogni poro, Bella compie un duplice salto in avanti: osserva il mondo per come è realmente (complesso e controverso), e decidendo di accettarlo ne diviene parte.
A Parigi, Bella entra in contatto col mondo del lavoro: avendo perso tutto, abbandonato l’inutile Duncan, Bella ha bisogno di sopravvivere. Il suo enorme appetito sessuale la porta a una scelta apparentemente oscena: la prostituzione. Bella scopre un mondo sordido ma affascinante, fuori dai canoni consentiti. Lo vive e addirittura prova a migliorarlo: diviene una "puttana santa", la purezza in mezzo al sesso più freak e bizzarro. “Perché non siamo noi ragazze a scegliere il cliente?” domanda a un certo punto alla sua maitresse, quasi un tentativo di rivoluzione anticapitalista.
Infine, il suo ritorno a Londra segna la fine del suo viaggio, portandola di fronte ai fantasmi del suo passato. Partita come semplice bambina, Bella ritorna donna matura e cosciente. E dovrà fare i conti con il pericolo più grande: un ex marito opprimente e tiranno che vorrebbe mutilarne la briosa sessualità.
Un Viaggio nell'Universo Cinema
Poor Things è anche un emozionante viaggio attraverso la storia del cinema: una serie infinita di citazioni e influenze ne arricchiscono il tessuto narrativo e visivo.
Parte da lontano, dai primordi espressionisti (Freaks, Frankeinstein), continua citando in maniera precisa svariati film (L'Isola delle Anime Perdute), svariati maestri (Fassbinder), fino ad arrivare al controverso universo di Lars Von Trier.
Tutto il film ci pare essere un ribaltamento della visione pessimista e depressiva del regista danese. L’approccio di questo ultimo è infatti fortemente disfattista: il suo Antichrist era la dichiarazione di resa del colto maschio occidentale a ogni tentativo di comprensione del complesso mondo interiore femminile; in Nymphomaniac la sessualità femminile, non arginata, diventava pericoloso comportamento autodistruttivo. Notare la presenza di William Defoe come chiaro richiamo ai due film suddetti.
Lanthimos ribalta in positivo tutto quanto. Se in Antichrist Charlotte Gainsbourg decideva di automutilarsi il clitoride, oppressa dai sensi di colpa, qui Bella si oppone fieramente al martirio. Se in Nymphomaniac sempre la Gainsbourg si avventurava in un percorso di decadenza sessuale che la distruggeva (ninfomania = malattia), qui la ninfomania è piacevole e bizzarro strumento di conoscenza.
Bella applica il metodo scientifico di Galileo: le sue sensate esperienze (sessuali soprattutto) la portano fino ai confini del mondo, la fanno crescere, la fanno evolvere, le fanno guadagnare denaro, le fanno guadagnare rispetto di se, le fanno guadagnare il rispetto degli altri. Ninfomania = liberazione.
Sesso & Libertà.
A pensarci bene, tutta la vicenda parrebbe una sorta di Pinocchio in chiave sessuale, un Pornocchio. Bella burattina, creata da un Geppetto scienziato evoluto, che decide di bighellonare in giro per il mondo, perennemente scissa tra un Paese dei Balocchi sessuale e un Mondo Adulto normale. Incontra un Lucignolo ammaliante (il donnaiolo Duncan), una Mangiafuoco minuscola (la tenutaria del bordello parigino), un Grillo Parlante paziente (il promesso marito Max). La scena dei due marinai truffatori ci pare essere una citazione precisa de il Gatto e la Volpe nel Campo dei Miracoli.
A pensarci bene, tutta la vicenda parrebbe una sorta di Pinocchio in chiave sessuale, un Pornocchio. Bella burattina, creata da un Geppetto scienziato evoluto, che decide di bighellonare in giro per il mondo, perennemente scissa tra un Paese dei Balocchi sessuale e un Mondo Adulto normale. Incontra un Lucignolo ammaliante (il donnaiolo Duncan), una Mangiafuoco minuscola (la tenutaria del bordello parigino), un Grillo Parlante paziente (il promesso marito Max). La scena dei due marinai truffatori ci pare essere una citazione precisa de il Gatto e la Volpe nel Campo dei Miracoli.
Ma Bella è burattina e Fata Turchina insieme, non ha bisogno di figure che la tutelino: sa badare perfettamente a se stessa.
La Tecnica Sopraffina
Porr Things è anche un viaggio stupefacente nel mondo delle immagini in movimento. Lanthimos utilizza una grande varietà di tecniche per creare un'esperienza cinematografica multipla. Fin dall'inizio, il contrasto tra il bianco e nero e i colori saturi delle altre scene cattura e affascina. L’uso di grandangoli e di sfocature aggiunge una dimensione distorta e straniante, in un'atmosfera di mistero e meraviglia. Ci pare di intravedere anche richiami alle invenzioni visive di Švankmajer e dei fratelli Quay, roba da cinefili incalliti.
Le invenzioni steampunk presenti nelle città ricostruite nel film aggiungono ulteriore profondità al mondo di Poor Things. Lisbona, Parigi, Alessandria e Londra diventano sfondi straordinari, popolati da macchine bizzarre e architetture stravaganti. La stessa nave da crociera è straordinaria.
Il montaggio e la struttura narrativa del film svolgono inoltre un ruolo cruciale nel trasmettere la complessità delle emozioni e dei temi trattati in maniera fluida e inarrestabile: le oltre 2 ore della pellicola vengono sorbite e assimilate in modo sorprendente.
Padre Figlia Madre: Il Cuore Aperto del Film
Cuore pulsante di Poor Things di Yorgos Lanthimos è il rapporto straordinario tra Bella e Godwin, che incarna temi profondi legati alla famiglia, all'identità e al libero arbitrio.
Il legame tra Bella e Godwin va oltre il rapporto tradizionale padre-figlia. Godwin agisce non solo da padre, ma anche da mentore, amico e, in un certo senso, da Dio. E’ un Demiurgo Buono, rassicurante, che riconosce e rispetta il libero arbitrio di Bella e non si oppone al suo desiderio di evasione e scoperta. Anzi, è proprio il suo continuo incitamento a sperimentare che permette a Bella di esplorare il mondo esterno con autonomia e determinazione. Mentre altri personaggi cercano di manipolarla, Godwin la sostiene nel suo viaggio di crescita e liberazione, offrendole una rete di sicurezza emotiva su cui contare. La fiducia reciproca tra padre e figlia diventa il fondamento su cui si basa la resistenza di Bella ai tentativi di dominio maschile.
Il Significato Profondo di Poor Things
Poor Things di Yorgos Lanthimos si distingue non solo per la sua sperimentazione visiva e narrativa, ma anche per il significato profondo che permea l'intera opera: una profonda riflessione sulla natura umana e sulla complessità della vita.
Una delle tematiche centrali del film è la dicotomia tra la banalità del male e la complessità del bene. Attraverso le esperienze di Bella Baxter e dei personaggi che incontra lungo il suo percorso, il film si presenta così un'analisi delicata e articolata della condizione umana, evidenziando come la complessità del bene possa emergere anche nelle situazioni più difficili e inaspettate.
Un altro aspetto significativo del film è il ruolo dell'esplorazione sessuale come meccanismo di scoperta e liberazione. Bella Baxter, attraverso le sue esperienze e i suoi incontri, scopre non solo il proprio corpo e le sue pulsioni, ma anche il potere e la libertà che ne derivano: la sessualità come una via verso l'autodeterminazione e l'empowerment personale.
Poor Things si distingue anche per il suo approccio sorprendente al problema della rivalsa femminista. Sebbene il film affronti temi legati al condizionamento maschile e al patriarcato, come l'autonomia e la crescita personale delle donne, l’opera parla in realtà di concetti più universali. Bella Baxter diventa così un simbolo di emancipazione e crescita individuale, rappresentando non solo la lotta delle donne per l'indipendenza, ma anche la ricerca della realizzazione personale da parte di ogni individuo.
Soprattutto attraverso le frasi di Bella (le sue frasi più che le sue azioni) viene perfettamente resa la complessità dell’atto di trovare (affannarsi di trovare) un senso alle cose e quindi un equilibrio che non ci faccia impazzire durante "la vita umana sul pianeta Terra".
Una delle tematiche centrali del film è la dicotomia tra la banalità del male e la complessità del bene. Attraverso le esperienze di Bella Baxter e dei personaggi che incontra lungo il suo percorso, il film si presenta così un'analisi delicata e articolata della condizione umana, evidenziando come la complessità del bene possa emergere anche nelle situazioni più difficili e inaspettate.
Un altro aspetto significativo del film è il ruolo dell'esplorazione sessuale come meccanismo di scoperta e liberazione. Bella Baxter, attraverso le sue esperienze e i suoi incontri, scopre non solo il proprio corpo e le sue pulsioni, ma anche il potere e la libertà che ne derivano: la sessualità come una via verso l'autodeterminazione e l'empowerment personale.
Poor Things si distingue anche per il suo approccio sorprendente al problema della rivalsa femminista. Sebbene il film affronti temi legati al condizionamento maschile e al patriarcato, come l'autonomia e la crescita personale delle donne, l’opera parla in realtà di concetti più universali. Bella Baxter diventa così un simbolo di emancipazione e crescita individuale, rappresentando non solo la lotta delle donne per l'indipendenza, ma anche la ricerca della realizzazione personale da parte di ogni individuo.
Soprattutto attraverso le frasi di Bella (le sue frasi più che le sue azioni) viene perfettamente resa la complessità dell’atto di trovare (affannarsi di trovare) un senso alle cose e quindi un equilibrio che non ci faccia impazzire durante "la vita umana sul pianeta Terra".
Questa ricerca di un equilibrio è un atto estremamente difficile (la precaria camminata di Bella che evolve e migliora attraverso tappe necessarie) e richiede una totale estraneità o distacco (e qui entra in gioco la comicità per rendere l’idea di quanto sia buffo il nostro affannarci) dalle infinite sovrastrutture che ci siamo inventati.
Bella ha la fortuna di non dover rispondere a un Dio/Dei/Padri giudicanti, bensì ad un Godwin (un Dio amico?) che le riconosce il libero arbitrio. E così Bella va all’avventura, con il suo corpo desiderante e una mente aliena (d'altronde cos’è un neonato se non un alieno sbarcato sul pianeta Terra?). Ne uscirà vittoriosa, attraverso la conoscenza e le tappe necessarie per acquisirla.
Un percorso assolutamente funzionale, non soltanto perché diviene donna matura e indipendente, bensì perché ha avuto la possibilità di conoscere, maturare, elaborare, crescere, autonomamente in quanto essere umano. In questo senso il film è veramente anni luce avanti nell’usare la chiave di lettura del femminismo/patriarcato per parlare, in realtà, a tutti.
Le "povere creature" siamo noi. Bella ci guarda con curiosità e ci dà un bacio in fronte: grazie!
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