ECONOMIA DI UNA VHS


Caina si trovava all’ombra della Madunnina, giuntavi per vie traverse. Oramai ci eravamo rassegnati alle scarne rassegne meneghine che mandano per l’ennesima volta “Milano calibro 9”, assuefatti dagli interminabili aperitivi SPACCAFEGATO (e spaccacoglioni) e dalle seratine pseudo alternative/modaiole. Caina rimembrava con rammarico le gustose e laide notti romane passate a casa di amici perversi e fanatici della “cura Ludovico”, durante le quali ci si sfiancava a colpi di innominabili cult-film, che neanche Marco Giusti ne confesserebbe e consiglierebbe la visione. Ma un bel giorno, camminando in quel della Stazione centrale, c’imbattiamo in un’anonima videoteca: “Odeon Videoteca”. E LA LUCE FU’.

Si aprirono per noi le porte del girone dei cinefili senza ritegno, e degli incalliti collezionisti che venderebbero anche la madre per una copia originale di “Vieni avanti cretino” e di “San Pasquale Baylonne protettore delle donne”. I titoli alle pareti ci abbagliavano come luci al neon in una notte buia, e noi folli scalmanati saltavamo da scaffale in scaffale, ebbri di cotanti tesori, in preda a un delirium cinefilum.

Ai nostri occhi ormai affamati, comparivano titoli che sognavamo da anni, e generi cinematografici che Caina bramava da sempre, giorno e soprattutto notte: horror poveristici, porno pecorecci, satanici incestuosi, disco-musicarelli, mignotta movie, cavernicoli con idee, pornonazi con nani, classici di Marina Lotar, capolavori clamorosamenti mancati, drogamovie, sottoscorreggioni alla Pippo Franco, insomma, il meglio del meglio che il cinema italiano ed internazionale poteva regalare.


Ma mentre la gente “normale” quando comprava una videocassetta era interessata unicamente agli attori e alla trama del film, c’è chi invece guardava attentamente solo alla casa di distribuzione della vhs ( es: DOMOVIDEO, STAR VIDEO, SILMA, CINEHOLLYWOOD etc.). Bene, per tutta la seconda categoria di cinefili, o meglio, collezionisti, la conoscenza di Umberto e della sua “Odeon” era obbligatoria: la Mecca per tutti i cinefili d’Italia, il Tempio della VHS da collezione. Ed è così che Caina decise di approfondire lo studio di questa branca dell’economia. C'è sempre da imparare!

Solo a titolo di esempio, le VHS rare in quel momento disponibili in videoteca:
  • “Ore di Terrore” (Cvideo, 550 euro);
  • “Libido Terror” (MondialVideo 350 euro);
  • “Tex e il signore degli abissi” (Cinevideo 350 euro);
  • “Vieni avanti cretino” (Uvi 750 euro);
  • “Mondo pazzo, Gente matta” (Cinehollywood 400 euro);
  • etc. etc. etc.

L’ "attualmente” era obbligatorio quando si parlava della “Odeon Videoteca”, questo perché inevitabilmente le VHS erano e sono tuttora oggetto di frequenti processi di compra/vendita. Ma non bisognava disperare, migliaia di volte ci siamo sentiti dire da Umberto:
 
“Murder Obsession? L’ho avuto quattro volte!”; 
“Terror il castello delle donne maledette? Mi arriva tra un po”; 
“Bugs insetto di fuoco? Ce l’ho ma lo devo cercare”; 
“Lo Spettro? L’ho appena venduto, ma stai calmo che tra poco me ne arrivano due copie”.

Insomma al bando la fretta, e la frenesia milanese, bastava armarsi di santa pazienza. Della vhs più rara e ricercata d'Italia “tra un po’ ma ne arriveranno due copie” professava sempre lui beffardo.



Ecco l'intervista memorabile che Caina fece a Umberto, il proprietario (insieme al suo socio Giuseppe), di cotante delizie:

C: Umberto, da cosa tutto ebbe inizio? In poche parole: In principio fù……?

U: In principio m’incazzai come una bestia perché non trovavo la copia di “La morte dietro al cancello”: allora avevo 17 anni, cercavo anche l’originale, ma niente. Andai anche da Luca di Busto Arsizio (Cineclub), ma negò di averla. Cominciai a cercarlo da solo e durante la ricerca iniziai a comprare altre VHS che non avevo mai visto. Fino al giorno in cui andai a Rozzano in una videoteca e comprai 800 film, sborsando 4.000 euro!
Ma prima ancora, fu determinante la conoscenza con il mio socio Giuseppe: andai a casa sua e vidi film come “San Babila ore 20”, “Banditi a Milano”, “Luca il contrabbandiere”. Lui all’epoca faceva i mercatini, aveva la casa piena di vecchi film, ma non mi vendeva gli originali, mi faceva obbligatoriamente delle copie, e gliene commissionavo cento alla volta.
In seguito mi accorsi che al mercatino (quello di Senigallia, a Milano), passava di tutto e a pochissimo prezzo: vidi la VHS di “Erotico Profondo” di Jess Franco della Ascot svizzera, che valeva mezzo milione e la vendevano a 5 euro, e non la presi! Vedevo le CineHollywood e non sapevo neanche cosa fossero: errori di gioventù. Vidi “La notte dei mille gatti”: mai nessuno rivide quel film, solo io. 
La prima VHS da collezione che vendetti fu “Carnalità” a 11 euro, figurati che affare. In seguito l’ho rivenduta a 90 euro. Cominciarono quindi dei gran viaggi in tutta Italia: Sicilia, Toscana, Puglia, Calabria etc. Ed ora eccomi qua.


C: In quale regione è possibile scovare le VHS più interessanti?

U: Penso proprio che a livello generale sia la Toscana.

C: Parlaci un po’ della tua clientela

U: Essenzialmente si divide in tre categorie: principalmente MALATI, MANIACI SESSUALI, PERVERTITI, poi ci stanno i COLLEZIONISTI, e poi gente normale che affitta o compra film normali. (Umberto ride poi prende in mano tre VHS ed esclama contento “dai ragazzi ho in mano 1000 euro").



C: Il tuo miglior cliente?

U: Il mio miglior cliente è “MissingVideo” di Cremona, colui che ha speso da me qualcosa come 35.000 euro, le cose più belle e introvabili che ha, le ha prese da me.

C: Qual è la casa di distribuzione più rara?

U: La HobbyVideo, quella che ha distribuito “La verità secondo Satana” e “Byleth il demone dell’incesto”

C: Ma perché queste label, e di conseguenza le VHS, sono diventate così rare?

U: Sicuramente per la loro difficile reperibilità.
Facciamo degli esempi: un film come “Bruciata dal sole” della CVR io lo vendo a 15 euro, però se me ne chiedi più copie io ti rispondo no, perché ci vorrebbe troppo tempo per trovarle e non è detto che ci riesca; su un titolo da 40 euro diventa ancora più difficile trovartene un'ulteriore copia in una città sola, bisognerebbe girare l’Italia;
un altro esempio “Ancora una volta a Venezia” della General Video valore 50 euro, ma possibilità di trovartene una seconda copia pochissime, dovrei girare almeno 200 videoteche;
“Luca il contrabbandiere” valore 500 euro, perché le possibilità di trovarlo in Italia sono zero, forse la trovi al 1% in Germania, e i collezionisti che hanno in Italia questa VHS sono 5;
“Vieni avanti cretino” della UVI valore minimo 750 euro, i collezionisti che hanno in Italia questa VHS sono 2, possibilità di trovarla in Italia: zero, possibilità di recuperarla in Germania: 1 .. ma il possessore continua a non trovarla! (Risate generali!!).


Un altro fattore che determina la rarità delle VHS è il fatto che i possessori non concedono i diritti di ristampa (vedi Celentano e la rarissima copia di “Yuppi Du”), e poi bisogna considerare che con il passare del tempo molte di queste VHS sono state letteralmente buttate, magari perché non vendute. 

Molte delle VHS presenti in videoteca ufficialmente non esistono eppure sono qua e voi le vedete: “Figlio delle stelle”, “Yuppy Du“ della Universal Video, ”L’Ultima Chance” della NewPentax. In particolare quest’ultima VHS non esiste, stai vedendo una VHS fantasma! Non riuscirebbero a trovarla neanche gente come Manlio Gomarasca e Davide Pulici, considerati come due fra i più grandi collezionisti in Italia.




C: A proposito, i capoccia di “Nocturno” sono mai venuti da te?

U: Non sono mai venuti, probabilmente perché per loro non rappresento nulla d’importante.

C: Qual’è la VHS più rara che c’è in circolazione e che ovviamente stai cercando?

U: Senza ombra di dubbio “Quattro mosche di velluto grigio”. Ci ho pensato bene e dovrei riuscire a venderla a 15.000 euro. Saprei già dove andarla a cercare ...

C: Ma non esiste!!!!

U: Si esiste, tu non ci crederai. Ma quando l’avrò fra le mani, diventerò leggenda.

C: E qual’è la VHS più rara che hai attualmente in negozio?

U: “Vieni avanti cretino” della UVI, vale sui 750 euro, ma in negozio ci sono anche delle chicche come “Il ragno” (“L’assassino è costretto ad uccidere ancora”) e “Interrabang”, tutte e due della CVR. Queste due penso di averle solo io, sono rarissime, ma non riesco a venderle perché non hanno una copertina ufficiale.


C: In futuro cosa si prospetta?

U: Vorrei riuscire a vendere quasi tutte le VHS, dopo mi dedicherò solo ai DVD, sempre rarità. Ormai sono riuscito a trovare quasi tutto, per cui cercherò altri stimoli, ma fin quando ci saranno dei film che non usciranno mai in DVD, o fin quando troverò film come “Granada addio” la ricerca delle vhs continuerà e il valore aumenterà.

C: Ora facci dei nomi di videoteche alla tua altezza in Italia.

U: Transvideo di Prato, Cineclub di BustoArsizio, a Trieste c’è una videoteca interessante però non ricordo il nome, ma la videoteca numero 1 in Italia era a Bari: “Neofilm”, era a livelli stratosferici. Attualmente in Italia penso di essere tra i migliori per quanto riguarda le VHS da collezione, superato solo da Transvideo di Prato. E si, lui è migliore di me! Lo è sempre stato, con Cineclub siamo alla pari, ma solo perché lui non vende gli horror.

C: Quali sono i prossimi titoli in arrivo?

U: Adesso mi arriverà “Spell dolce mattatoio” della StarVideo, con una copertina da urlo, e anche “Delitto d’autore” con una delle più belle copertine che siano mai state fatte, sempre della Star video, oppure “I camionisti” con Gigi e Andrea, sicuramente il film più bello che hanno realizzato assieme.

C: La tua più grande soddisfazione e la tua più cocente sconfitta?

U: “La morte dietro al cancello” è la sconfitta: ancora non riesco a trovarlo anche se c’ero arrivato vicinissimo. La più grande vittoria è “Vieni avanti cretino” della UVI, non ho neanche esultato quando mi è arrivato dall’America, perché ormai avevo perso le speranze, e invece eccola, stretta tra le mie mani. Anche se “Vieni avanti cretino” della BIM svizzera vale 1000 euro.

vieni avanti cretino vhs


C: Qual’è stato il prezzo massimo al quale hai venduto una vhs?

U:  Beh, 750 euro per “Femmine calde per maschio superdotato” della Hobby Video. E vuoi sapere qual’è quella che venderò al maggior prezzo mai raggiunto finora? È’ “Quattro mosche di velluto grigio” per 15.000 euro! Non chiederò soldi al futuro acquirente, ma di consegnarmi le chiavi della sua macchina! Se hai quella vhs sei il collezionista più importante in giro, perché hai la vhs più rara che esista in circolazione.

C: Ma allora toglici una curiosità: se davvero trovi “Quattro mosche di velluto grigio” perché non la tieni per te?

U: Essenzialmente perché non mi piace il film. Io non sono un collezionista, conservo solo i film che m’interessano, tipo “Sibyl”, “Pane e cioccolata” etc.

C: Chi è attualmente il più grande collezionista d’Italia?

U: Si chiama Antonio, un napoletano. Non tanto per la quantità di vhs che possiede, ma per la loro rarità: possiede una quarantina di titoli molto rari.


marina lotar vhs

Dopo averci regalato mille e mille emozioni visive, che mai avremmo sperato di recuperare altrimenti, ringraziare CLAMOROSAMENTE Umberto era un obbligo: fu una mitologica serata in pizzeria, tra pomodoro, mozzarella e litri litri litri litri di aranciata, bevemmo e brindammo alla filmica "grande abbuffata".

La videoteca stava esattamente qui:
Odeon Videoteca
Via Venini 21 - 20127 Milano

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4 Commenti

Anonimo ha detto…
PECCATO CHE HA CHIUSO ....ECCO COSA VALGONO ORA LE VHS ...ZERO ;)
Anonimo ha detto…
ma adesso mica è sempre in sinigaglia il sabato e vende i dvd??
Unknown ha detto…
con me si e' comportato sempre benissimo!!! comunque il valore di una vhs rara rimane sempre quello!!! basta vedere su ebay le vendite vanno benissimo anzi prima qualche vhs rara riuscivo a comprarla su ebay ora non riesco prezzi molto alti!
Unknown ha detto…
le vhs rare rimangono sempre rare!!!!