Il nuovo disco di Fatur è un vero e proprio road-movie, da vivere a velocità massima lungo le notti selvagge che il nostro eroe da sempre percorre sfrecciando. Mettiamo il cd nel lettore, saliamo in macchina con lui, inforchiamo gli occhiali scuri, sistemiamo i sedili, accendiamo il motore e SI PARTE ...
Partiamo allora, e come in ogni buon action che si rispetti, ci si trova subito nei guai, finiti in un “Vicolo Cieco”, psicotropi e ubriachi, braccati dalla polizia. “Retromarcia o il panico ci ucciderà ” ci esorta Fatur per non fare la fine del topo:“nel vicolo cieco il topo è cieco” declama infatti il poeta. Sgommando sgusciamo dal pericolo e la notte è finalmente nostra.
Ma la paura ha i suoi effetti collaterali, e siamo costretti ad infilarci al “Cesso”, che poi è il titolo programmatico di tutto il progetto. Una fantastica rock ballad, la “Vicious” del nuovo millennio. A casa Caina ormai è un inno cantato a squarciagola: “Cesso di bar, seghe da star” … “Vieni al Cesso ti faccio vedere il riflesso” … e poi ancora “Io non cesso di fare sesso” … e infine la stessa parola, bellissima, ripetuta ad libitum “Cesso, Cesso, Cesso, …”. Ripensiamo a quanti cessi abbiamo frequentato e quanti ancora potranno fregiarsi di avere risolto i nostri urgenti problemini. Una specie di epifania proustiana ci conquista quando la stessa lista è proclamata dal Fatur, è una liberazione fisica e morale. Ascoltate e cantate insieme a lui ...
Ci rifacciamo il trucco, inizia la nottata. In sottofondo uno dei brani più complessi del lavoro: “Aumentami”. Ormai fuori pericolo e liberi di urgenze, siamo alla ricerca di “una dose d’amor”. Fatur dice: “mi sento in monofase”, e ha bisogno di stimoli. “Aumentami il volume, Aumentami la dose”. Siamo finiti in un posto inquietante, con una “strana luce che mi seduce”. Una specie di incubo lynchiano ci avvolge, personaggi che non sono dove dovrebbero essere. Ma la seduzione dura poco e siamo di nuovo sulla strada nella notte.
Ci fermiamo davanti a una sala da ballo ambigua e seducente, adatta a "Lui e Lei". “L’atmosfera è ok, Lei balla con Lei, Lui balla con Lui”. Siamo chiaramente finiti in una frizzante Discoteca Gay. La musica si fa sognante, erotica e sinuosa. Caina e Fatur si abbracciano e si infiamma il dance floor. “Mi hai fatto sentire una Lei” ci confessa Fatur. “Siamo le regine della notte gaia” risponde Caina. Un momento che vorremmo durasse per sempre. La serata si evolve: “Lui fuma il sigaro a Lui, Lei tocca la mela a Lei”. Lasciamo quindi questi bellissimi diavoli della notte ai loro giochi amorosi e cambiamo location.
Next stop: BALERA EMILIANA! Tutti a ballare il “Tango del merlo floscio”. Amarcord Faturiano: “Tango della chiappa liscia, della dentiera cadente, della borghesia decadente”, qui tutto è davvero scadente; ci si muove instabili su ritmi cadenzati, attenti a non pestarci i calli. “Questa lurida balera sembra una galera d’amor”. Ed è proprio vero, tutti condannati all’ultimo valzer prima che la stanchezza vinca le voglie del “cacciavite di carne”.
On the road again. Ebbro di lambrusco e piadina, il nostro si confessa spiegando cosa lo ha tenuto fuori dalle scene. Sono stato per troppo tempo “Fuori dal giro” ci dice. “Ballo ma nessuno mi guarda”, sono “Fuori dal giro senza respiro”. Squilla il cellulare, Fatur risponde. E’ una voce di gnocca quella che Caina percepisce. “Fatur, come va? Mi hanno detto che sei Fuori dal Giro!!! Ma come è che è andata, è da tanto???”
E' ancora buio, ma già si intravedono i primi autisti costretti alla sveglia. Fatur ci descrive invece la sua giornata tipo:“Sveglia: ore 12; lavoro: disoccupato; tè: ore 17; alle 23 in discoteca”. Il poeta ci fa notare come i numeri scandiscano le nostre vite: le ore del giorno ma anche i mezzi pubblici sono tutta una numerologia da mandare a memoria. Siamo al brano dal titolo “Tram 69”, il più personale del disco.
Ma bando alle angosce. Nuovo giro, nuova corsa, nuovo locale. Alta classe, tardone truccatissime e vogliose. Qui Fatur, uomo e galantuomo, si scatena nel fare la corte alla “Topa da boutique” : belle signore con gli anni molto andati ma con ancora tanta voglia di scop...rire. “Ti ho vista sul metrò col tailleur retrò”;“la tua estetique c’est magnifique”;“guardi vecchie fotò, ora sei pelle di serpentò”. Loro lo adorano, la musica si fa aggressiva, lo toccano, lo bramano, lo circondano, lo spogliano … e Lui cosi soddisfa la notte di ogni “Topa da boutique”. Caina corre in bagno ...
Ci ritroviamo al cesso. Illuminato da mille lampade al neon, Fatur intravede il suo riflesso davanti allo “Specchio”. “La realtà non m’appartiene più, la realtà non la vedo più, specchi riflettono gli amori perduti e quelli che non tornano più”. Su una base disco-progressiva-psichedelica senza tregua, Fatur sciorina le sue gemme: “vivo nel riflesso del tuo specchio, e aspetto solo che arrivi tu”. “Specchio delle mie dame, chi è il più bello del reame?” Ma sei "TU! TU! TU!" urla Caina, ormai perdutamente innamorata, ora e da sempre. L’inno di una volta, Vota Fatur è ora SCOPA FATUR!!!
Ma cosa è successo? Siamo ancora al cesso? No, siamo di nuovo in auto … non ricordiamo bene come ma siamo again on the road! Oddio la polizia, i lampeggianti, i semafori, e l’incubo finale: “Autovelox”. Mamma mia “che stress!”. “Accelera dai ci sta la polizai” grida Caina. Ma occhio alla strada, “frena dai non fare il samurai”. Seminiamo i cattivi, troviamo un posto tranquillo, accostiamo esausti. Caina sente come una mano ... “Le tue gomme su di me, il tuo pistone su di me” ... Qui termina il raccontabile dell’incredibile nottata e quindi del fantasmagorico nuovo lavoro di Danilo Fatur. Il resto dovete immaginarlo voi. E se volete rivivere il tutto, compratevi il disco!
Tracks:
1 Vicolo Cieco
2 Cesso
3 Aumentami
4 Lui e Lei
5 Tango del Merlo Floscio
6 Fuori dal Giro
7 Tram 69
8 Topa da Boutique
9 Specchio
10 Autovelox 2012
Grande, grande Fatur, lo prendo assolutamente. È la prima "recensione" (termine minimale) che leggo, e pare proprio che sia tornato con tutto se stesso!
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