ER MORETTO (Simon Bischoff - 1985 GERMANIA)


Trama: Franco, soprannominato “Er Moretto”, è un ragazzo di strada che dalla tenera età di tredici anni si guadagna da vivere “Ar circo dei froci”, come il giovane ama chiamare Roma. Attraverso il racconto dello stesso ragazzo - un’intervista in primo piano - ripercorriamo le sue vicende ed entriamo nella vita notturna capitolina e finocchia degli anni ’80. Fulcro di tutto era il sempre verde CIRCO MASSIMO, vera e propria dark-room a cielo aperto accessibile a tutti e a tutte le ore: un crocevia di finocchie, prelati, etero, bisex, intellettuali, una vera contaminazione di generi che faceva di Roma una città all’avanguardia!!! E poi i CESSI della Stazione Termini (in questo film al massimo del suo splendore) e il club L'ANGELO AZZURRO che aprì la strada alla moda dei gay disco club anni ‘90. Il film ricostruisce questo mondo e ne ritrae anche la fine (o trasformazione): il disboscamento del Circo Massimo per questioni di “ordine pubblico”; le prime violenze contro i gay; la scena trans che prende piede e mette in crisi il mondo dei marchettari; la deriva borghese del mondo Queer e l’ammaestramento sociale della “sovversività” inconsapevole del Moretto.




Secondo noi: ER MORETTO è un vero esempio di film STRACULT, ricercatissimo e tuttora (e probabilmente per sempre) INEDITO in Italia. E’ opera del tedesco Simon Bischoff e non è un caso che un film del genere sia stato fatto da uno straniero e non da un italiano. La sola scena in cui un prelato adesca un bambino di tredici anni avrebbe garantito al regista almeno 4 o 5 anni di carcere e una carriera stroncata sul nascere (non che quella di Bischoff sia stata molto prolifera…). Purtroppo il cinema italiano non ha mai avuto una scena di registi queer capaci di documentare la nostra realtà (come è successo in EUROPA vedi: Almodovar, Jarman, Fassbinder, Ripploh, Collard) e abbiamo visto affermarsi un unico regista/oBBroBBrio quale Ferzan Ozpetek, che nella sua edulcorata e borghese visione GAY dei salotti e degli attici romani è forse una delle principali cause istigatrici della violenza omofoba.


Un film imperfetto, a tratti paurosamente kitsch ma anche con momenti di pura poesia; una colonna sonora TERRIFICANTE di una certa Teresa Gatta che ha per noi l’unico pregio d’esser stata una cantante femminista!!! Spiccano altissimi momenti di documentazione di una realtà sommersa di cui ci restano rarissime testimonianze. Punta di diamante del film – è proprio il caso di dirlo - è il nostro sempre amato VINICIO DIAMANTI che compare tra i coprotagonisti di questo weirdissimo film corale. Un prodotto bizzarro che può essere odiato o amato, ma che senza dubbio resta unico nel suo genere e ci regala almeno due o tre sequenze CAPOLAVORO. Tra queste il monologo del grande CIRO CASCINA storico attore e attivista glbt napoletano! E il grande VINICIO DIAMANTI, in questo film al massimo della sua FORMA!!!!

VOTO: OTTIMO E ABBONDANTE (4 su 5)

Vi regaliamo il trailer del film, opera delle manine di Caina vostra ...



CAINA MONDO ZINE & DANA STABLE

Posta un commento

6 Commenti

Anonimo ha detto…
La recenzione che hai scritto mi ha spinto a cercare il film quasi introvabile. Credo lo abbiano in DVD solo su Amazon. Io lo volevo vedere subito! Ho inoltre trovato un intervista al regista. Il film sembra un capolavoro.
Piccolo cult inesplorato che devo procurarmi.
Comunque la Germania è quella occidentale!
Si mi pare che su Amazon si trovi. E' uscito in Germania in DVD quindi è un prodotto di importazione.
Ci sono fonti che danno info diverse. Sai che ti dico? Mettiamo GERMANIA e basta!!! ;-)
Ahah, meglio, sì! :D
È che mi pare strano che la cinematografia statale della DDR e il monopolio DEFA abbia prodotto un lavoro così "libero", mentre i tedesco-occidentali erano più larghi da questo punto di vista.
Però ricordo un caso di film a tema, orientale, quindi non sarebbe così strano... Mi avete incuriosito!
Anonimo ha detto…
A proposito di DDR, invece so che là erano più all'avanguardia in fatto di rivoluzione sessuale, sesso libero, autodeterminazione femminile, perché quel Paese era quello dell'est in cui vi era più libertà priva di capitalismo, come propagandato dall'URSS in epoca di "guerra fredda" culturale. Infatti, quando la Germania si riunificò, triste e brusco fu il risveglio di tante giovani tedesche orientali a contatto con una libertà simile, sì, ma contaminata dal mondo consumista. Scusate, ma io lo so solo per aver visto documentari RAI e aver letto diverse cose. Saluti.