PRODUCI CONSUMA CREPA - L'ULTIMA INTERVISTA (INEDITA) DEI CCCP



13 settembre 1990

Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni: CCCP Fedeli alla Linea … ma la linea non c’è.
Sono in automobile, partiti da Reggio Emilia, direzione Milano. Si va alla Virgin per comunicare una importante e drastica decisione: il gruppo si scioglie, i CCCP non esisteranno più.

Intermezzo torinese: bisogna promuovere il loro ultimo disco, ma anche parlare, bisogna spiegare i motivi di una tale inaspettata e dolorosa decisione. Negli studi radiofonici della Rai tutto è pronto per l'intervista. L'ultima intervista.

Ciò che segue è un immaginifico ma realistico dialogo tra i due, durante quello che apparentemente potrebbe essere il loro ultimo viaggio insieme.





Giovanni: “Cazzo Massimo guarda, la sede del P.C.I. ha le bandiere abbassate, a lutto … per noi o per loro?"

Massimo: “Non lo hai saputo? E' morto Pajetta … è morto il Partito Comunista!”

Giovanni: “E' crollato il muro e sta crollando tutto. Il passato è afflosciato, il presente è un mercato."

Massimo: “Mi ricordo la sera in cui ci siamo conosciuti ... a Berlino... 1981."

Giovanni: ”Soccia che freddo! Penso agli alberghi a Tunisi per le vacanze estive, ma poi entro in un locale, c'è uno sbarbo occhialuto ... sta ballando da solo Alabama Song ...”

Massimo: “Non ci siamo più mollati ..."

Giovanni: " ... almeno fino ad oggi."



Massimo: "Da giovane volevano che facessi il medico."

Giovanni: "Io volevo farmi prete ... forse Papa!"

Massimo: “E invece ci ritrovammo a suonar 'musica moderna' ... io non sapevo suonare, tu non sapevi cantare ... ”

Giovanni: "Aspetta ... stai calmino ... io da piccolo avevo fatto le selezioni per lo Zecchino D'Oro ... ero così carino e benvestito."


       


Massimo: “Senti Giovanni ... ma alla fine che cazzo è il punk? Me lo sono sempre chiesto.”

Giovanni: "Il punk: nuovo ordine monacale medievale ... No Future e Anarchia ... e invece noi volevamo un Piano quinquennale e la Stabilità. ”

Massimo: “Musica e teatro ... eravamo post-punk?”

Giovanni: “Qualcuno è pre, qualcuno è post …

Massimo: “Che poi noi ci siam formati tra il 1981 e il 1982 … a punk già morto!”

Giovanni: “Il punk è morto, il punk non è ancora nato, lunga vita al punk! ahahahah"


 
Massimo: "Ridi ridi ... piuttosto qui non si arriva mai ... "

Giovanni: "Dammi una mano, dammi una mano a superare il piano padano.

Massimo: “Danilo lo hai sentito? Come l'ha presa?"

Giovanni: "Danilo Fatur ... incontrato per la prima volta al Tuwat di Carpi, nelle vesti di Jose Lopez Macho Frascuelo: chierichetto spogliarellista furioso per punk allibiti ... il nostro futuro Artista del Popolo."


 
Massimo: "Bestiale! E l'unica che riuscisse a curare i suoi stati di agitazione era ..."

Giovanni: "Annarella: mondina, dottoressa, attrice, fotomodella, presentatrice, danzatrice, suora, cabarettista, militare, guardia rossa, sibilla, ginnica, cinese, sposa, matrioska, matrona, ballerina liscio, ballerina classica, danza del ventre ... la nostra Benemerita Soubrette!" 




Massimo: "Comunismo e balere, liscio e martello, sconcerto e disagio ... ti ricordi la serata insieme ai Crass?”

Giovanni: “Annarella si vestiva, Danilo si spogliava ... e i Crass ci staccarono i cavi dal mixer ..."

Massimo: “Fatur ha sbroccato: TORNA IN U.K. CENSORE BRITANNICO!”



Massimo: “E l’esibizione al Leoncavallo? Che enorme casino!”

Giovanni: “La loro “purezza”... ma IL MONDO E' MARCIO E NOI NON SIAMO PURI ... non so dei vostri buoni propositi perché non mi riguardano.



Massimo: “Certo certo ... tu pure provocavi ... com'era la storia dell'autogestione?”

Giovanni: “Autogestione: parola magica che ogni ragazzino usa per avere gratis quello che gli altri faticano a ottenere: NOI FILOCOMUNISTI, VOI PHILOPAT!"

Massimo: "Sul palco arrivava orni tipo di ortaggio ... cipolle ... pomodori ... una enorme fantastica delirante performance ... tutto divenne rosso acceso ... un Primo Maggio indimenticabile! O forse era giugno?!"



Massimo: “Gli skinhead a Vicenza volevano ammazzarci ... COMUNISTI DA OPERETTA! DROGATI! OMOSESSUALI!”

Giovanni: “1986, Roma, al Cinema Espero : anarchici e fascisti ... tutti uniti per pestarci!" 

Massimo: "Menavano e sputavano  ... scappati via dall'uscita posteriore."



Massimo: "Non classificabili, non omologati ... no punk, no wave, no rock ..."

Giovanni: "Conforme a chi, conforme a cosa ..."

Massimo: “Ad Arezzo poi ... l'apoteosi!”

Giovanni: “AREZZO MI ATTREZZO PER IL TUO DISPREZZO! Invece di suonare ci sedemmo a salmodiare... ad inscenare Allerghia: il nostro spettacolo teatrale ... volavano raffiche di monetine!"



Massimo “E il nostro primo disco? Con la Attack Punk di Jumpy Venena.”

Giovanni: “Il mitologico SuperFluo, loro studio di registrazione. Una cantina bolognese: materassi per i riverberi, una cabina telefonica per le voci ... bus e tram sulla testa ... tra Affinità e Divergenze!”

  

Massimo: ”E in pochi anni dalla Attack alla Virgin ... dal Tuwat all' Ariston!”

 

Giovanni: “Strani, eccentrici, difficilmente classificabili. I giornali, le radio, le tv ... tutti ci volevano, tutti ci cercavano. Finimmo pure carne da macello per il Maurizio Costanzo Show!”

Massimo: "Senti Giovanni, ma che cazzo gli diciamo ai tizi della Virgin? Perché ci sciogliamo?"

Giovanni: "In effetti ... tutto ci hanno prodotto: marcette romagnole, musica elettronica, Tomorrow."

  

Massimo: “Allora gli diciamo la verità: motivi personali, politici, musicali, esistenziali. E' difficile realizzare qualcosa che possa continuare a vivere. I gruppi sono entità fragili, le persone entità insopportabili e poi ... forse non abbiamo più un cazzo da dire.”

Giovanni: “Dopo aver suonato a Mosca, con punkettoni e militari tutti uniti a cantare A Ja Ljublju SSSR ... Che altro possiamo chiedere? Che altro possiamo dare?”


 
Massimo: “Si ma una volta sciolti che facciamo? Io forse ho trovato un posto in fabbrica. Ma voi altri?” 

Giovanni: "Io? Non studio, non lavoro, non guardo la tv ..."

Massimo: "... non vado al cinema e non faccio sport! Ma va la fai il serio!"

Giovanni: “Mah ... finalmente ognuno di noi è libero di fare il cazzo che vuole. Danilo vuole cantare, che cantasse allora. Annarella vuol fare teatro, che lo facesse. Fatevi sotto bambini, occhio agli spacciatori, occhio agli zuccherini.



Massimo: “Senti Giovanni ... ma non è che stiamo facendo una cazzata?  Tu ... da qualche parte ... non hai un po’ di rammarico?”

Giovanni: “ … mmm … si … da qualche parte …”

Massimo: "Ecco la Rai. Su parcheggia ... andiamo a fare questa intervista ... e che sia davvero l'ultima!"

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E allora ecco finalmente l'intervista perduta dei CCCP: recuperata e restaurata per voi. 
1990: dalle frequenze di Radio1, all'interno di quella meraviglia sonora che era STEREODROME ...


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In un universo parallelo che fine avranno fatto i nostri eroi? 
Hanno aperto una salumeria in quel di Borgo Panigale: 

PREMIATA DITTA FERRETTI E ZAMBONI
SOCIALISMO E CIBARIE

"Sono 3 kili e mezzo signora ... che faccio lascio?"

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