COME NACQUE IL POST-PUNK: 1978, IL CONCERTO DI NATALE DEI P.I.L. E IL MISTERIOSO GIGI

P.I.L. COME NACQUE IL POST PUNK

"È meglio un fallimento coi fiocchi, che ogni tipo di innocuo successo." Malcolm McLaren

Non sappiamo bene quando sia nato effettivamente il Punk. Per alcuni è nato prima in America per poi esplodere ufficialmente in Inghilterra; per altri (come Julian Cope) è nato addirittura in Germania durante gli anni del Kraut-Rock. Sappiamo bene invece data e luogo della nascita del Post-Punk: il 25 dicembre 1978 a Londra. Si ragazzi, il Punk ha generato il suo amato/odiato figlio esattamente la notte di Natale. 

Quella che vi andremo a raccontare è la rocambolesca e avventurosa storia della nascita di questo movimento musicale, culturale e artistico, il Post-Punk appunto, che ha ancora una profondissima influenza sulla nostra cultura. E cercheremo, con il vostro aiuto, di risolvere un enigma collegato a tale parto musicale: il mistero di Gigi. Andiamo a incominciare.




LA FINE DEI PISTOLS E LA NASCITA DEI P.I.L.

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San Francisco, 14 gennaio 1978. Ultima data della tournée americana dei Sex Pistols. Johnny Rotten saluta il pubblico che lo ha insultato per tutto il concerto: “Mai avuto la sensazione di esser stati fregati?”. E’ una vera e propria confessione. Rotten si è rotto. E’ stufo della musica che suona, della musica che rappresenta. Lui è il simbolo del Punk, ma dentro cova ben altre ambizioni. A osservare bene le foto del suo periodo coi Pistols, la sua faccia appare sempre malinconica, dissociata, assente. 



Johnny sta fingendo, anche se molto molto bene. Johnny è una persona seria, gran lavoratore. Johnny ha studiato arte e ama di nascosto Oscar Wilde. Ma soprattutto Johnny è uno stupefacente esperto di musica. In una diretta radiofonica londinese ha presentato una playlist che ne tradisce i gusti musicali raffinati: Tim Buckley, Nico, Can. Da tempo sfugge ogni evento punk preferendo di gran lunga le feste reggae e dub. McLaren, il suo manager, è incazzato nero: ha speso un sacco per farlo passare come sporco, marcio e ignorante, e invece Johnny rivela una personalità sensibile e intelligente. La rottura è inevitabile.

 Appena sciolti i Pistols Johnny ha già pronti gli elementi per il suo nuovo progetto: "un gruppo che faccia anti-rock, di qualunque genere". Al suo amico Jah Wobble affibbia il basso, ordinandogli di suonarlo con attitudine dub: corde lente, utilizzo dei polpastrelli, suoni profondi e avvolgenti. Alla chitarra ha arruolato Keith Levene, un assoluto fenomeno chitarristico con l’ossessione per la sperimentazione intransigente (era stato cacciato dai Clash perché troppo avanti!). 



In fretta e furia nell’ottobre del 1978 pubblicano il primo album, First Issue, che mostra con orgoglio il nome della band: Public Image Ltd. Un nome che è una dichiarazione d'intenti: Johnny non è più Rotten, ma riprende il suo cognome Lydon e svela finalmente la sua vera identità. Vuole farsi conoscere per quello che realmente è. Basta t-shirt sgualcite, è l’ora dei completi di sartoria. Basta l’attitudine cheap, è il momento di fare i soldi. Basta coi manager, è il momento di autogestirsi. Soprattutto basta coi concerti: Lydon li considera noiosi, antiquati, inutili. Preferisce di gran lungo sperimentare in sala d’incisione. 

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Il disco d’esordio è senza dubbio rivoluzionario: il pezzo iniziale Theme dura quasi 10 minuti, polverizzando ogni codice punk. Il brano finale Fodderstompf è pura sperimentazione sonora. In mezzo ci sono brani che serviranno da modello per tutta la generazione musicale anni 80. Con lo scioglimento dei Sex Pistols, Rotten aveva ucciso il Punk. Coi Public Image Ltd, Lydon da vita al Post-Punk. Ma c’è bisogno di una cerimonia pubblica, un battesimo sonoro per la nuova creatura. Insomma, non si scappa: bisogna suonare dal vivo. 


IL CONCERTO DI NATALE A LONDRA DEL 1978

Il furbone organizza due concerti/prove generali in Francia e Belgio, per poi annunciare in pompa magna la loro prima esibizione in terra patria: sarà il 25 dicembre 1978 al Rainbow di Londra. E’ un atto doppiamente sacrilego: suonare in un tempio della musica mainstream il giorno di Natale, per tradizione inglese giornata di riposo assoluto. 

"Non ti è permesso di organizzare nulla il giorno di Natale? E chi lo dice? E comunque che diavolo è il Natale? Spiegatemelo.” 

Una campagna di marketing che coglie nel segno. Il pubblico non aspettava altro e i biglietti si esauriscono in brevissimo tempo.



Su questo concerto del 25 dicembre girano racconti che sfiorano la leggenda:
  • Il pubblico composto per metà da skin e metà da punk, in perenne contrapposizione fisica, per di più accolti da un djset dub, musica provocatoria e incomprensibile dalla loro attitudine violenta e no-future. 
  • Cori da stadio, risse, calci, pugni, sangue ovunque.
  • Il gruppo che inizia il concerto nascosto dietro al sipario, rimanendo nascosto per più di 10 minuti, con gli spettatori spazientiti dalla paura di esser stati fregati.
  • Lydon che successivamente appare, ma rivolto spalle al pubblico e offendendo tutti: “Allora cazzoni come state dall’ultima volta che ci siamo visti?”
  • La gente incazzata che pretende i vecchi brani, John che rilancia: “Se volete ancora ascoltare quella musica di merda andate pure a farvi fottere”. 
  • Problemi tecnici a non finire, lattine che volano sul palco, Lydon che scalcia i suoi ex fan e contemporaneamente distribuisce loro pessima birra calda, aizzando la folla.
  • Un live durato solo poco più di mezz’ora, con Lydon che alla fine saluta beffardo: “Andate via, non voglio che perdiate il vostro fottuto autobus”.
  • Tafferugli iniziati prima, continuati durante, e terminati solo a notte fonda fuori dal locale.

Purtroppo di questo evento incredibile non abbiamo registrazioni audio/video. Solo qualche foto.



Per fortuna i P.I.L., prevedendo la ressa al botteghino, avevano organizzato un secondo evento per il giorno successivo, il 26 dicembre, sempre al Rainbow. Stessa scaletta, stessa coreografia beffarda, stesse provocazioni, stessi tafferugli: stesse offese da parte di Lydon, stessa risposta violenta da parte del pubblico.



Ma questa volta accade il miracolo: qualcuno ha portato con sé un registratore. Abbiamo una ripresa audio dell’evento.
 
Ora, se è possibile paragonare il Punk al brodo primordiale cosmologico, non è sacrilego associare il Post-Punk a una sorta di Big Bang musicale/artistico che ancora oggi, a oltre 40 anni di distanza, fa percepire le sue possenti onde gravitazionali. 

Chiunque sia stato a raccogliere su nastro le vibrazioni sonore di quella sera, deve essersi sentito come uno scienziato privilegiato che assiste alla nascita di un nuovo universo. Stare al posto giusto nel momento giusto, e soprattutto essere abbastanza sobrio da ricordarsi di premere play e rec.

Quel nastro è diventato subito un bootleg pubblicato nel 1979 col beffardo titolo Extra Issue. 



Abbiamo provato a restaurarlo, in modo da avere finalmente una visione più nitida e realistica di un evento che ha cambiato per sempre la musica per come la conosciamo: abbiamo ridato potenza al basso, dato più impulso alla batteria, tolto il rumore di fondo. Infine abbiamo aggiunto spezzoni video risalenti al periodo in oggetto. Vi presentiamo il tutto con orgoglio e gioia sconfinata.



IL MISTERIOSO GIGI

Ma i restauri delle opere d'arte portano spesso a scoperte insolite e inattese. 

Al minuto 12:32 si sente chiaramente la voce di una ragazza che esorta con forza un amico: “Resisti Gigi resisti! Resisti finché non inizia!” 

Sono frasi in italiano, impresse su nastro con una tale chiarezza da farci supporre possano esser stati loro i possessori del recorder che ha ripreso il concerto: la giovane e il suo amico Gigi.

Ora facciamo un appello: aiutateci a risolvere questo mistero, degno di Chi L’ha Visto. Mobilitiamo social network, siti internet specializzati, giornalisti ed esperti del settore, radio e podcast. Rintracciamo Gigi e la sua intraprendente amica. E facciamoci raccontare da loro come è andata la storia. Anzi, la Storia.

Per ringraziarvi del vostro aiuto abbiamo per voi il regalino finale: l’intervista che Lydon aveva concesso in esclusiva a Franco Schipani in quel di New York nel 1983, mandata in onda quello stesso anno dalla Rai. Introvabile. L’abbiamo recuperata per voi. 



Allora compagni, cittadini, inquilini, coinquilini e affini, condividete il nostro articolo e fate vostro il nostro appello. Scoviamo Gigi. In modo da potergli urlare ancora una volta con gioia: 

"RESISTI GIGI RESISTI!"

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