FRANCESCO COSTABILE - UN REGISTA

Intervista al regista Francesco Costabile per In un futuro Aprile


Sono da poco iniziate le riprese del film Una Femmina, regia di Francesco Costabile. Il film è interamente ambientato in Calabria ed è liberamente ispirato al libro “Fimmine Ribelli” di Lirio Abbate.

Ma facciamo un passo indietro.

Per noi di Caina, Francesco Costabile è un nome più che familiare, lo seguiamo dagli esordi e i suoi lavori sono sempre stati perfettamente in linea con i nostri interessi. Più di una volta lo abbiamo ritrovato nella consueta Classifica di fine Anno, ma non solo:

- nel 2006 gira Dentro Roma vincitore del Nastro d'argento nella sua categoria e candidato al David di Donatello come miglior cortometraggio italiano. Questo gioiellino vede la straordinaria partecipazione di un nostro nume tutelare: l’indimenticabile Vinicio Diamanti


- nel 2016 è il produttore esecutivo di Porno e libertà, regia di Carmine Amoroso: documentario sull’avventurosa storia del porno (e della libertà di espressione) in Italia; vincitore del Nastro d'argento 2017 come miglior documentario italiano guadagnando la vetta anche nella Classifica di Caina del 2016 http://www.caina.it/2017/01/i-10-migliori-film-e-le-migliori-serie.html

- nel 2020 ancora una volta entra nella nostra Classifica e bissa il successo del 2016 aggiudicandosi il primissimo posto nella categoria documentari con il biopic su Pier Paolo Pasolini: In un futuro aprile - Il giovane Pasolini, co-firmato con Federico Savonitto. http://www.caina.it/2021/01/i-migliori-film-documentari-e-serie-tv.html Finalista ai Nastri D’argento 2021.

UN REGISTA

Ora un breve excursus per scoprire insieme chi è Francesco Costabile.

Nasce a Cosenza classe 1980. Frequenta il DAMS di Bologna e in seguito si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia.

I suoi primissimi lavori risalgono al periodo bolognese. Aleidivive e In Corpe sono due cortometraggi onirici e inquietanti, di stampo squisitamente lynchiano.

Nel 2001, sempre durante gli anni bolognesi, gira La sua gamba, vincitore del Bellaria Film Festival 2002.

Negli anni romani, nel corso dei suoi studi di regia al Centro Sperimentale, realizza i corti L'armadio e Dentro Roma.

In seguito, realizza ben due splendidi documentari dedicati allo storico costumista italiano Piero Tosi: L'abito e il volto nel 2009, premio del pubblico al Biografilm Festival 2010 e Piero Tosi 1690 - L'inizio di un secolo nel 2014.

FLUIDA-MENTE

Costabile inoltre scrive e collabora a diversi progetti: le sceneggiature di Fuoco all'anima (insieme con Josella Porto, liberamente ispirato al Delitto di Giarre del 1980: duplice omicidio di matrice omofoba che portò alla fondazione del primo circolo Arcigay) e Cavalli marini (sul tema della trans genitorialità); la collaborazione con il regista Gianni Amelio nel documentario Felice chi è diverso (sul rapporto tra società e omosessuali nel '900).

Nel 2017, a Roma, dà vita a l’Hacker Porn Film Festival insieme a Lucio Massa (produttore di diversi film indipendenti). È un Festival autofinanziato NO GENDER NO BORDER, vede la collaborazione di diversi artisti, performer e attivisti con una missione comune: scardinare i generi e le convenzioni, rompere codici prestabiliti e creare nuove sinergie senza genere, sopra i generi, di nessun genere, sui generis.


Infine, siamo in trepidante attesa della realizzazione di un progetto importantissimo per Costabile: Il Fattore T, lungometraggio sulla rottura dei canonici confini dell’identità di genere a favore di una ritrovata fluidità esistenziale.    


UN ASTRO NASCENTE AI NASTRI D’ARGENTO

Astro nascente si fa per dire!

Come abbiamo detto, Francesco Costabile è una vera e propria conferma nel panorama della Cinematografia italiana. Da sempre seguito e inseguito dalla redazione di Caina.

Nel 2021 In un Futuro Aprile è finalista ai Nastri D'Argento e vince altri numerosi premi (Menzione speciale alla 16th Edizione del Biografilm Festival di Bologna, Miglior Film e Premio Sky Arte alla 38th Edizione dell'Asolo Art Film Festival), ma soprattutto sbaraglia la concorrenza nella nostra Classifica e si piazza al primo posto nella sezione documentari.

IN UN FUTURO APRILE (Francesco Costabile, Federico Savonitto - 2020 ITA)

In un futuro aprile è un documentario su Pier Paolo Pasolini, il suo legame con il Friuli e la lingua friulana. Vede la partecipazione straordinaria di Nico Naldini, cugino di Pasolini, scrittore e poeta anch'esso. Attraverso la sua voce e i suoi racconti scopriamo gli anni friulani del giovane Pier Paolo: il fascino del mondo contadino, il lavoro di insegnante, i primi amori omosessuali, l'impegno politico. Foto e immagini d'epoca si mixano a delicate ricostruzioni, per puntellare i ricordi che sgorgano impetuosi. Un film che ci parla di un Poeta usandone la stessa voce: quella della Poesia.

 

INTERVISTA COL REGISTA

Ora passiamo la parola direttamente a Francesco Costabile.

Ciao Francesco,” In un futuro Aprile” critica entusiasta all’unanimità e finalista ai Nastri D’argento 2021. Te lo aspettavi?

No, generalmente sono molto autocritico sui miei lavori, tendo a vederne i difetti piuttosto che i pregi. Evidentemente c’è qualcosa in questo lavoro che conquista, probabilmente uno sguardo differente sul Pasolini che noi tutti conosciamo e una mia aderenza alla parola poetica che da sempre mi ha avvicinato al Friuli e al primo Pasolini.

Come è nata l’idea di interrogarvi sugli anni giovanili del Poeta friulano?

È nata quando ero studente al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2004 provai ad adattare per il cinema Amado Mio, il suo romanzo postumo scritto negli anni friulani. Volevo realizzarne un cortometraggio e per mesi ho vissuto a Casarsa, proprio vicino a casa Colussi. In questi mesi ho percepito organicamente la poesia di Pasolini ma con forti contrasti, quel mondo in fondo non esisteva più e non mi restava che raccontarne le macerie. Non volevo scadere nel racconto nostalgico di quell’epoca ed è così che quel progetto naufragò. Qualche anno fa ho ricevuto la proposta da Debora Vrizzi e Remigio Guadagnini, rispettivamente direttrice della fotografia e produttore, di riprendere quella ricerca per realizzarne un documentario. Per me è stato un modo per ripartire da dove mi ero fermato e raccontare anche il Friuli di oggi, senza nostalgia, cercando di cogliere quel che resiste di quel mondo perduto.

Pasolini: poeta, ma anche uomo desiderante. Ci parli della vostra decisione di indagare l’eros di Pasolini, forse per la prima volta toccato in maniera umana e non con la solita morbosità intorno all’argomento.

Esattamente, è stato un punto fermo in tutta la ricerca. I diari e le poesie del Pasolini friulano sono carichi di eros e corpi desideranti. La borghesia ha fatto di Pasolini il poeta dello scandalo ma le sue sono poesie cariche di vita, di desiderio in cui l’amore e la ricerca del sacro passa anche attraverso elementi bassi e popolari così come dalla pulsione erotica sessuale. Ci sembrava importante passare per questa visione dei corpi e restituirne la quintessenza. Ci sono almeno due sequenze del documentario che vanno in questa direzione: l’immagine delle ginocchia di Teta Veleta e i tuffi dal trampolino nel Tagliamento.

Nico Naldini, poeta e cugino di Pasolini. Nel documentario è sicuramente una figura centrale, forte e importante. Raccontaci, se puoi, un dietro le quinte.

Nico Naldini è stato lo scoglio più duro da superare. Diffidente, capriccioso, vanitoso, sempre pronto a sbatterci fuori da casa. Credo che Pasolini sia stato per lui un’ombra difficile da sostenere e credo non ci abbia mai realmente fatto pace. Detto questo Nico Naldini è un altro straordinario poeta, forse penalizzato ed eclissato dalla figura enorme di suo cugino.

Sono partite le riprese del tuo nuovo progetto: il film Una Femmina. Siamo curiosi di saperne di più.

Non posso parlarne molto ma è un film sul riscatto femminile in una terra devastata dal potere maschile sugli uomini e sulla natura. Non c’è titolo più appropriato per me e per un mio esordio. Per me il futuro e la rivoluzione è femmina.

Francesco ti ringraziamo e ti lasciamo con l’ultima domanda: un tuo progetto nel cassetto?

Ne ho tantissimi, ho scritto molte sceneggiature che non sono mai state realizzate. Mi piacerebbe lavorare nella serialità, con una storia cupa e accattivante che possa uscire fuori dai cliché seriali italiani. E poi il mio sogno sarebbe portare in scena qualche opera di Antonio Moresco, uno scrittore visionario italiano che ha delle grossissime potenzialità cinematografiche…

Salutiamo Francesco e voi, se volete un consiglio, fate come noi: seguite la sua scia e non ve ne pentirete!

P.S: Da fonti indiscrete abbiamo saputo che le riprese di Una Femmina sono terminate. Film finito… troupe sfinita… risultato UNA BOMBA! Stay tuned …

Posta un commento

0 Commenti